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Cronaca Lequile

Conflitto a fuoco dopo la rapina, diventano definitive le quattro condanne

La Corte di Cassazione hs respinto il ricorso per gli imputati coinvolti nella sanguinosa rapina avvenuta a Lequile nel 2014

coinvolti nella sanguinosa rapina avvenuta a Lequile il 6 febbraio del 2014. La seconda sezione della Corte di Cassazione ha, infatti, respinto i ricorsi presentati dai quattro imputati, assistititi dagli avvocati Luigi e Roberto Rella e Giancarlo Dei Lazzaretti, ritenendoli inammissibili. In secondo grado nove anni e sei mesi la pena inflitta a Fabrizio Maniglia, 47enne di San Cesario di Lecce (ultimo uomo finito in manette dopo essersi consegnato spontaneamente ai carabinieri del Nucleo investigativo di Lecce) e Antonio Ape, 46enne di San Cesario di Lecce. Sette anni e quattro mesi per Vincenzo De Benedictis, 34enne di San Pietro in Lama; e Alessandro Aprile, 36enne di San Cesario di Lecce.

I due carabinieri coinvolti nella sparatoria, Donato Rubichi e Vincenzo Scorrano, assistiti dagli avvocati Pompeo Demitri e Domenico Bitonto, all'epoca in servizio presso la stazione di San Pietro in Lama (oggi il primo nel Norm di Lecce e il secondo in quello di Casarano), procederanno in sede civile per il risarcimento.

Gli uomini diretti dal capitano Biagio Marro, non avevano mai dato tregua al gruppo, artefice di un assalto per un bottino di poco meno di mille euro nell’agenzia assicurativa “Vittoria” di largo San Vito, seguito da un conflitto a fuoco all’arrivo dei militari della stazione di San Pietro in Lama. Quel giorno d’inizio mese, quando la pattuglia fu colpita da una raffica di spari, la risposta delle forze dell’ordine fu immediata. La Grande Punto dei militari fu letteralmente crivellata di colpi. Il successivo inseguimento si concluse con il ferimento di un membro della banda e la fuga degli altri.

A essere ferito fu Alessandro Aprile, 35enne di San Cesario di Lecce (poi operato d’urgenza presso l’ospedale “Vito Fazzi”), quella stessa notte fu catturato, grazie anche alla collaborazione della squadra mobile della polizia, uno dei fuggiaschi, Vincenzo De Benedictis, 33enne di San Pietro in Lama. Poi il terzo arresto, quello di Antonio Ape, 45enne di San Cesario di Lecce. Infine ci fu la costituzione di Maniglia presso la caserma dei carabinieri. I reati contestati sono rapina aggravata, duplice tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi e ricettazione.

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