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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Lequile

Conflitto a fuoco dopo la rapina, sconti di pena in appello per gli imputati

Condanne più lievi sono state inflitte in secondo grado per la banda coinvolta nella sanguinosa rapina a Lequile nel febbraio 2014

LECCE – Sconto di pena nel processo d’appello per gli imputati coinvolti nella sanguinosa rapina avvenuta a Lequile il 6 febbraio del 2014. Nove anni e sei mesi la pena inflitta a Fabrizio Maniglia, 46enne di San Cesario di Lecce (assistito dall’avvocato Antonio Degli Atti e ultimo uomo finito in manette dopo essersi consegnato spontaneamente ai carabinieri del Nucleo investigativo di Lecce) e Antonio Ape, 45enne di San Cesario di Lecce (a fronte di una condanna in abbreviato a dieci anni e otto mesi). Sette ani e quattro mesi per Vincenzo De Benedictis, 33enne di San Pietro in Lama; e Alessandro Aprile, 35enne di San Cesario di Lecce (a fronte di una condanna in abbreviato a otto anni e quattro mesi). Nel collegio difensivo gli avvocati Luigi e Roberto Rella, e Giancarlo Dei Lazzaretti. La sentenza è stata emessa nella tarda serata di mercoledì.

Gli uomini diretti dal capitano Biagio Marro, non avevano mai dato tregua al gruppo, artefice di un assalto per un bottino di poco meno di mille euro nell’agenzia assicurativa “Vittoria” di largo San Vito, seguito da un conflitto a fuoco all’arrivo dei militari della stazione di San Pietro in Lama. Quel giorno d’inizio mese, quando la pattuglia fu colpita da una raffica di spari, la risposta delle forze dell’ordine fu immediata. La Grande Punto dei militari fu letteralmente crivellata di colpi. Il successivo inseguimento si concluse con il ferimento di un membro della banda e la fuga degli altri.

A essere ferito fu Alessandro Aprile, 35enne di San Cesario di Lecce (poi operato d’urgenza presso l’ospedale “Vito Fazzi”), quella stessa notte fu catturato, grazie anche alla collaborazione della squadra mobile della polizia, uno dei fuggiaschi, Vincenzo De Benedictis, 33enne di San Pietro in Lama. Poi il terzo arresto, quello di Antonio Ape, 45enne di San Cesario di Lecce. Infine la costituzione di Maniglia presso la caserma dei carabinieri. I reati contestati sono rapina aggravata, duplice tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di armi e ricettazione.

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