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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Fasci di protoni per le terapie contro i tumori: in campo anche il Comune di Lecce

Si ripete la mobilitazione attivata per l'acquisto dell'acceleratore lineare da pochi mesi in funzione al "Vito Fazzi" di Lecce

LECCE – Prende consistenza il percorso istituzionale per dotare il polo oncologico leccese di un’apparecchiatura per la terapia con fasci di protoni, utilizzata in particolare per contrastare le forme tumorali. In Italia ne sono dotate poche strutture sanitarie,  tutte al Nord, e la disponibilità in sede scongiurerebbe i viaggi per pazienti e i loro familiari.

Il consiglio comunale di Lecce ha approvato la relativa delibera che, come ha sottolineato il sindaco, Paolo Perrone,  è condivisa da numerose amministrazioni della provincia (Unione dei Comuni del Nord Salento). Si tratta insomma di una mobilitazione congiunta, alla stregua di quella che c’è stata per l’acceleratore lineare di ultima generazione, in funzione al “Vito Fazzi” da alcuni mesi.  Del tutto simile è anche il capitolo iniziale di questa storia, scritto da un comune cittadino, Massimo Rizzo, lo stesso che si è impegnato senza soste perché la Asl  acquistasse l’acceleratore. Il suo impegno è nato dalla vicenda che ha colpito il suo amico Alessandro Maletesta, che non ce l’ha fatta a sottrarsi all’avanzare del tumore che lo aveva colpito al cervello, e che continua incessante.

La differenza sostanziale tra l’acceleratore lineare a raggi x e quella a fasci di protoni, a parità di precisione, è che con la seconda non c’è il rischio che vengano intaccati gli organi posti dietro la neoplasia.  Inoltre, la terapia protonica offre il vantaggio di creare meno, o addirittura annullare, le recidive di tumori secondari post-trattamento rispetto alla radioterapia tradizionale. L'altissima precisione di questo trattamento rende la macchina non solo unica nel suo genere ma viene utilizzata per trattare forme tumorali dell'età pediatrica in quanto gli organi nei bambini sono molto vicini l'uno all'altro, oltre a trattare forme tumorali di vario genere.

“Noi siamo pronti a sostenere con forza questa iniziativa nella speranza che possa vedere finalmente la luce – ha dichiarato il sindaco, Paolo Perrone -. Per questa ragione invitiamo la Regione Puglia e la Asl ad accogliere l'appello lanciato da sindaci e amministratori del territorio per dotare il polo oncologico del Vito Fazzi di Lecce di questa importante e innovativa apparecchiatura medica”

“Questo strumento all'avanguardia – ha aggiunto il Consigliere comunale Giuseppe Ripa, che nei giorni scorsi aveva presentato una mozione di sollecito - è diventato di grande importanza per il nostro territorio, bersagliato da notevoli problemi di natura oncologica. Ma c'è un altro motivo di interesse: gli unici due centri che attualmente hanno in dotazione la protonterapia sono  a Pavia e a Trento. Nel caso dovesse essere collocata all'Oncologico di Lecce i salentini  potrebbero evitare costosi e difficoltosi viaggi della speranza e la professionalità del personale medico e paramedico che lavora all'interno del Polo Oncologico di Lecce potrebbe essere ulteriormente arricchita. Siamo lieti e orgogliosi di appartenere ad un'Amministrazione che ha dimostrato questo tipo di sensibilità”.

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