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Cronaca Santa Cesarea Terme

Consiglio di Stato dà ragione ai gestori del Baretto

Ennesimo colpo di scena nell'intricata vicenda del Baretto di Porto Miggiano: il consiglio di Stato riconosce la fondatezza delle argomentazioni dei gestori e rovescia il verdetto emesso dal Tar

SANTA CESAREA TERME - Il Consiglio di Stato capovolge l'esito giudiziario stabilito in primo grado dal Tar sulla vicenda del Baretto di Porto Miggiano: dopo il ricorso presentato dai titolari de "L'Avamposto Sas, il consiglio di Stato ha riconosciuto la piena fondatezza delle ragioni del Baretto di Santa Cesarea nella controversa battaglia legale.

Il Tar, nei giorni scorsi, aveva respinto la richiesta inoltrata dai gestori di sospensione del provvedimento del comune di Santa Cesarea, in seguito all'asta pubblica dell'area dove ricade il locale: il primo grado, considerato che il provvedimento impugnato appariva un atto confermativo del precedente provvedimento del 24 febbraio 2010, che la modifica della compagine societaria e l'asta pubblica andata deserta non potessero introdurre elementi di novità, aveva rilevato una preclusione processuale all'esame del diniego.

Secondo il Consiglio di Stato appare dubbia l'incompatibilità della domanda avanzata dai gestori appellanti con la progettata alienazione dell'immobile, tenuto conto anche dell'arco temporale di validità della concessione; inoltre, il comportamento del Comune di Santa Cesarea sarebbe per il Consiglio di Stato da ritenersi causa di un evidente danno all'Avamposto.

La decisione è stata prontamente comunicata al Comune chiamato a dare esecutività nella consapevolezza che gli atti adottati saranno portati all'esame del Consiglio di Stato all'udienza del 31 agosto 2010, già fissata con lo stesso decreto. L'avvocato Tolomeo si dice soddisfatto ed auspica che i protagonisti di questa vicenda vogliano rispettare le decisioni giurisdizionali.

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