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Cronaca Galatone

Consiglio di Stato ha deciso: dieci seggi alla maggioranza, sei alla minoranza

È questo l'esito della sentenza sul premio del 60 per cento dei seggi al Comune di Galatone: il comitato elettorale aveva diviso l'assise in 9 e 7. Il ricorso al Tar, proposto dal consigliere primo dei non eletti, Francesco Frezza

GALATONE - Dieci consiglieri alla maggioranza e sei alla minoranza nell'assise comunale di Galatone: questo è l'esito arrivato dal Consiglio di Stato, rispetto alla proclamazione della commissione elettorale che aveva attribuito alla coalizione vincente delle scorse amministrative nove consiglieri contro i sette di minoranza.

Con sentenza pubblicata ieri mattina, si risolvono in via definitiva le oscillazioni interpretative sulle modalità di determinazione del premio di maggioranza (60% dei seggi) riguardante tutti i Comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti, da riconoscere alla coalizione vincente allorquando occorre operare un arrotondamento del quoziente elettorale.

La quinta sezione del Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso d’appello proposto dal consigliere Giovanni Alemanno del Comune di Galatone, proclamato eletto nella lista di minoranza, ma escluso dal consiglio con sentenza del Tar Lecce, che aveva accolto il ricorso del candidato Francesco Frezza, primo dei non eletti della coalizione che aveva espresso il sindaco. In pratica, a Galatone, era accaduto che l’ufficio elettorale aveva assegnato, con un arrotondamento dell’ultimo quoziente all’unità inferiore, 9 seggi alla maggioranza e 7 seggi alla minoranza.

Il Tar, accogliendo il ricorso di Frezza, difeso dall’avvocato Pietro Quinto, aveva invece ripartito i seggi in 10 e 6, dichiarando eletto il candidato della maggioranza. Sulla questione interpretativa, il Consiglio di Stato aveva manifestato diversi orientamenti in occasione delle decisioni prese in vari Comuni nei quali si era posta la questione, sicché il perdente seggio (Giovanni Alemanno) aveva proposto ricorso in appello.

Il tribunale ha ritenuto di affermare l’indirizzo, secondo cui l’arrotondamento dei decimali deve avvenire, per eccesso, all’unità superiore, in modo che alla coalizione di liste vincenti siano attribuiti seggi in consiglio nella misura minima del 60% di quelli disponibili. "È importante – ha commentato l’avvocato Quinto - che la giurisprudenza amministrativa abbia consolidato la sua interpretazione nel senso della prevalenza del principio di governabilità. Il legislatore infatti ha inteso assicurare al sindaco vincitore delle elezioni una maggioranza ampia che gli consenta di governare e quindi rispondere direttamente agli elettori".

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