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Venerdì, 29 Marzo 2024
La decisione

Nessuno stop ai medici over 70: possono lavorare nelle strutture private accreditate

Decisione della terza sezione del Consiglio di Stato che sospende l’efficacia della delibera con cui la Regione Puglia aveva previsto di non valorizzare i professionisti con un certo limite di età nel privato

LECCE – Il principio di base è che l’iniziativa privata sia libera e sulla base di questo assunto la delibera della Regione Puglia con cui si prevedeva di non valorizzare i medici e i biologi over 70 che prestano il loro servizio nei laboratori privati accreditati non risponde a quel principio di partenza.

Ecco perché la terza sezione del Consiglio di Stato, composta da Mario Luigi Torsello (presidente), Giovanni Pescatore Nicola D’Angelo e Giovanni Tulumello (consiglieri), Giulia Ferrari (consigliere estensore), con le ordinanze pubblicate nella giornata di ieri (la numero 2267 e 2271), ha accolto la tesi dei sindacati di categoria (Federbiologi e Lanap) e di un nutrito gruppo di laboratori di analisi cliniche accreditati pugliesi, rappresentati dall’avvocato Alberto Pepe, sospendendo l’efficacia del provvedimento deliberativo della Regione Puglia.

L’Ente regionale, come detto, aveva previsto di non valorizzare i medici ed i biologi over 70 che prestano la loro attività nei laboratori privati accreditati; decisione questa che avrebbe costretto, come effetto immediato, i titolari delle strutture private ad adottare un forzato “turn-over generazionale” e, conseguentemente, licenziare tutto il personale che ha già compiuto il 70esimo anno di età per mantenere la capacità erogativa richiesta dalla Regione.

Si è censurato nel ricorso in appello che la determinazione assunta dalla Regione sia evidentemente contraria al principio costituzionale per il quale “l’iniziativa economica privata è libera”; peraltro già la sentenza 195 del 2021 della Corte Costituzionale, riguardo al limite massimo di età imposto dalla Regione Puglia ai responsabili sanitari di strutture private accreditate, aveva chiarito che “Le strutture sanitarie private sono caratterizzate da una maggiore apertura al mercato e alle regole della concorrenza e possono, nella scelta dei propri lavoratori e del personale medico, adottare criteri riferiti alla professionalità e alle competenze acquisite, senza necessariamente attenersi ai limiti di età previsti per le strutture pubbliche”.

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