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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Respinto l'appello del ministero: il piano Silletti per la Xylella resta sospeso

La Terza Sezione del Consiglio di Stato ha confermato l'orientamento del Tar del Lazio che il 7 maggio aveva accolto le istanze di aziende vivaistiche e biologiche che paventavano danni irreparabili se avessero dovuto applicare tutte le misure previste

ROMA – Dopo aver respinto, il 15 maggio, la richiesta di un decreto cautelare monocratico contro la decisione del Tar Lazio di sospendere gran parte del piano di interventi contro la diffusione del batterio della Xylella fastidiosa, la Terza sezione del Consiglio di Stato ha pubblicato l'ordinanza con la quale viene respinto anche l’appello proposto dall’avvocatura generale dello Stato per contro del ministero delle Politiche Agricole e della Presidenza del Consiglio.

Per i giudici di Palazzo Spada, l’orientamento dei colleghi di primo grado è stato corretto e legittimo: le ultime decisioni del competente comitato europeo, risalenti a fine aprile, hanno di fatto reso indispensabile una revisione del piano Silletti e quindi accogliere la sollecitazione dell’avvocatura avrebbe significato provocare un danno irreparabile – con l’eliminazione di tutte le piante di specie potenzialmente ospiti - alle 26 aziende dei vivaisti che hanno presentato il primo ricorso (e a tutte le altre), quando anche il presupposto amministrativo non era più attuale.

“La decisione del giudice amministrativo – ha commentato l’avvocato Gianluigi Manelli, legale della aziende vivaistiche - costituisce un ulteriore segnale di sensibilità in favore degli interessi delle aziende vivaistiche, le quali, in assenza della sospensione del piano commissariale, sarebbero state danneggiate irreversibilmente ed in maniera indiscriminata pur in presenza di piante riconosciute sane”.

“Il commissario  - ha concluso Manelli - dovrà ora farsi carico della posizione assunta dal giudice amministrativo e preoccuparsi di predisporre un Piano che sia, questa volta, caratterizzato da razionalità e che tenga nella giusta considerazione gli interessi dei vivai, fino ad oggi esclusi da qualunque tipo di dialogo partecipativo”.

Il Tar del Lazio, il 7 maggio scorso, aveva accolto anche il ricorso dell’avvocato Valentina Stamerra e Luigi Paccione che hanno difeso una ventina di aziende olivicole che praticano l’agricoltura biologica che si erano opposte all’obbligo, previsto nel piano, di utilizzo di insetticidi per fermare i vettori del batterio, in primo luogo la sputacchina. La discussione della causa nel merito è stata fissata per il 16 dicembre.

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