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Cronaca Gallipoli

Rastrellati meccanici e carrozzerie abusivi, otto officine sequestrate

I controlli de finanzieri a Matino, Parabita, Seclì ed Aradeo. Multe di oltre 5mila euro per ciascun titolare. In alcuni casi, i proprietari non avevano neanche partita Iva. In altri, esercitavano per altri e in proprio in nero

 

GALLIPOLI – Otto fra officine meccaniche e autocarrozzerie abusive sono state poste sotto sequestro, nei giorni scorsi, dai militari della guardia di finanza della compagnia di Gallipoli, nel corso di ispezioni che si sono svolte a Matino, Parabita, Seclì ed Aradeo. Un vero e proprio rastrellamento contro l’abusivismo commerciale, che ha messo a nudo un fenomeno consolidato e che, forse, è solo la punta dell’iceberg. Basti pensare che già sul calare dello scorso anno, i carabinieri di Gallipoli avevano svolto un largo raggio nella stessa zona, con diversi sequestri e anche qualche denuncia.

E dunque, le officine controllate dalle “fiamme gialle”, dopo accurate ispezioni, sarebbero risultate completamente abusive, poiché sprovviste di titoli autorizzativi all’esercizio dell’attività economica e non iscritte al registro delle imprese della Camera di commercio.

Secondo quanto contestato dalla finanza, i titolari delle officine avrebbero gestito le attività economiche senza alcuna autorizzazione commerciale, non IMG_2600-2avendo la documentazione contabile e fiscale per l’esercizio dell’attività d’impresa, nonostante insegne ben visibili poste all’esterno.

Delle otto officine sottoposte a controllo, soltanto due sono risultate titolari di partita Iva, mentre le altre sei erano completamente sconosciute al fisco. Inoltre, due titolari delle carrozzerie abusive erano dipendenti di autofficine regolarmente autorizzate, e svolgevano la stessa attività in proprio, completamente “in nero”.

A conclusione dell’attività, le officine meccaniche e le loro pertinenze, per un totale di circa mille e 500 metri quadri, insieme a tutta la strumentazione (banconi attrezzi, saldatrici, trapani, sollevatori per auto, compressori ecc), più i ricambi di autoveicoli, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo finalizzato alla confisca e i responsabili segnalati alla Camera di commercio di Lecce. La sanzione, per ciascuno, ammonta a 5mila e 164 euro.

 

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