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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Arresto e Daspo per gli ultras del Casarano, i tre indagati in silenzio davanti al giudice

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i tre tifosi del Casarano, arrestati a seguito dell’indagine della Digos di Lecce. Restano ai domiciliari ma è “polemica” sui Daspo, redatti il giorno prima dell’ordinanza di custodia cautelare

LECCE – Convalidato l’arresto per Gianpiero Ciurlia, 43enne; Marco De Paola di 35 e Antonio Ippazio Isernia di 44 anni, i tre ultras del Casarano calcio accusati di atteggiamento violento e minaccioso nei confronti di alcuni calciatori e dirigente sportivi lo scorso 27 aprile. I tre indagati, assistiti dall’avvocato Giuseppe Milli del Foro di Lecce, sono rimasti in silenzio davanti al giudice durante l’interrogatorio di garanzia che si è svolto nella mattinata di oggi.

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, per strategia difensiva poiché soltanto pochi minuti prima dell’inizio dell’udienza sarebbe stata concessa al loro legale la consultazione del fascicolo del gip, Marcello Rizzo. Si riservano, pertanto, di chiarire in futuro situazione e responsabilità in un interrogatorio davanti al giudice. Studiando i documenti notificati nella giornata di ieri il legale avrebbe notato che, contestualmente all’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, sono stati notificati agli indagati anche tre dei nove Daspo emessi dal questore di Lecce.

Ma la misura del divieto di partecipazione alle attività sportive farebbe riferimento a dei passaggi contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare, notificata tuttavia il giorno dopo il Daspo: mentre quest’ultimo risale infatti al 16 agosto, l’occ è stata notificata il 17. Stando al difensore degli indagati, dunque, la questura delegata dal gip per l’esecuzione della misura restrittiva avrebbe utilizzato dei passaggi ritenuti illegittimi e utilizzato quei contenuti per suffragare l’atto amministrativo. 

“Si rileva come l'ordinanza custodiale del gip sia stata utilizzata illegittimamente dal questore di Lecce nel proprio atto amministrativo (Daspo) prima ancora che l'ordinanza stessa venisse notificata all'indagato; il Daspo redatto il 16 agosto, la notifica  dell'occ è del 17 agost.  Nel Daspo si fa menzione del contenuto dell'ordinanza di custodia. E questo è inaccettabile”, ha dichiarato l’avvocato Giuseppe Milli.

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