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In tre anni 259 i contratti simulati / Copertino

False assunzioni nella cooperativa agricola per intascare un milione di euro: tre arresti e 5 denunce

L’operazione questa mattina tra Copertino e Monteroni: in manette per truffa e falso ai danni dello Stato il rappresentante legale, un imprenditore di fatto e il socio fondatore della società: avrebbero creato un danno erariale chiedendo indennità per lavoratori fittizi

COPERTINO - False assunzioni per intascare le indennità a sostegno del reddito, dalla disoccupazione agricola alla malattia, dalla maternità, ai rimborsi covid-19 per un danno all’Inps da almeno un milione di euro: sono finiti in manette per “concorso in truffa ai danni dello Stato” e “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico” tre soggetti, di nazionalità italiana, ritenuti i membri di una cooperativa agricola con sede a Copertino, figlia di un sodalizio criminoso.

Ad eseguire le misure degli arresti domiciliari nei confronti di Leonardo Fema-Re, 60 anni, Giuseppe Petito, 31, e il padre Mauro Petito, 58, nei ruoli di rappresentante legale/prestanome, e di soci fondatori della società cooperativa, tra Monteroni e Copertino, è stato il personale del Nucleo carabinieri ispettorato del Lavoro di Lecce, supportato dai colleghi dell’Arma locale, su disposizione del Tribunale del capoluogo salentino. Oltre ai tre arresti, nella vicenda ci sono cinque indagati: si tratta di un dottore commercialista, di un consulente del lavoro, del titolare di un’associazione onlus e di due proprietari che avevano dato la conduzione in comodato gratuito dei propri terreni alla cooperativa agricola.

Le indagini, iniziate nel luglio 2020, con la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce nella persona del sostituto procuratore Donatina Buffelli, attraverso varie attività ispettive, sopralluoghi, perquisizione e sequestri, verifiche fiscali, ha permesso di raccogliere addebiti che riguarderebbero fittizi rapporti di lavoro dichiarati all’istituto previdenziale da una “società cooperativa agricola”, al solo fine di ottenere indennità a sostegno del reddito (disoccupazione agricola, malattia, maternità, indennità Covid-19 ecc.) a vantaggio di presunti lavoratori agricoli, nonché al fine di regolarizzare la posizione di emersione di 22 cittadini extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno: stando a quanto ricostruito dai militari, la società ha operato dal 2017 al 2021, con la sistematica denuncia di assunzioni al centro territoriale per l’impiego e la consequenziale trasmissione trimestrale di numerosa manodopera agricola.

In questo tempo, da febbraio 2017 a dicembre 2020, sarebbero 259 le false assunzioni di braccianti agricoli, di cui per 159 quelle per le quali sono state ottenute le indennità con un profitto da oltre un milione di euro; 22 sarebbero, invece, i cittadini extracomunitari che avrebbero ottenuto l’assunzione ai fini di ottenere un permesso di soggiorno, mentre per il restante numero, l’intervento delle forze dell’ordine ha permesso di sventare un ulteriore esborso dello Stato per 300 mila euro. Ben 37432 le giornate agricole che si ritengono fittizie.

Come detto, i reati ipotizzati sono truffa e falso. Nell’attività d’indagine ha collaborato anche il personale Itl (ispettorato territoriale del lavoro) di Lecce nonché il personale Inps, fornendo un valido ed efficace supporto soprattutto nella quantificazione del danno erariale. Ad emettere, invece, l'ordinanza è stata la gip Alessandra Sermarini. 

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