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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Incidente di Fiumicino, coppia salentina a bordo denuncia Alitalia

Compagnia di bandiera nel mirino dopo il turbolento atterraggio del velivolo della romena Carpatair. Nella querela si ipotizza, oltre ai reati di disastro aereo e lesioni personali colpose, quello di frode in commercio

LECCE – L’Alitalia finisce nel mirino della Procura di Civitavecchia che indaga sull’incidente aereo avvenuto lo scorso 2 febbraio a Fiumicino, che ha visto coinvolto un Atr 72 della compagnia romena Carpatair.  A dare avvio a un nuovo procedimento nel quale si ipotizza l’accusa di frode in commercio nei confronti dell’Alitalia, per via dei biglietti venduti per voli serviti da altri vettori, la querela presentata dall’avvocato Silvio Verri, che assiste una coppia originaria di Cavallino, che si trovava a bordo del velivolo quella sera.

Questo nuovo fascicolo viaggerà (con ogni probabilità) parallelamente all’indagine sull’incidente, per la quale si ipotizza il reato di disastro e lesioni colpose e che vede già al lavoro gli esperti sulle scatole nere del velivolo uscito fuori di pista all’aeroporto Leonardo Da Vinci.

Nella querela si evidenzia come sia risultato poco chiaro, se non ingannevole, il sistema di vendita dei biglietti attuato dalla compagnia di bandiera per tratte coperte, poi, da altri vettori così come è avvenuto per il volo proveniente da Pisa. La coppia salentina, infatti, come del resto tutti i passeggeri che erano a bordo dell’Atr, ha dichiarato di essere convinta di aver preso un aereo Alitalia e di aver scoperto, solo dopo l’incidente, che si trattava di un’altra compagnia.

“L’apparecchio – si legge nella querela – portava le insegne Alitalia, e appariva vecchio e poco sicuro. In fase di decollo, poi, l’aeromobile traballava in modo inquietante ed appariva poco stabile, tanto che immediatamente un senso di angoscia si impadroniva di tutte le persone a bordo”. Del resto anche la stessa hostess indossava l’uniforme Alitalia.

Drammatico il racconto dell’incidente aereo: “L’aereo su cui viaggiavamo iniziava una brusca discesa, che tutti i passeggeri percepivano chiaramente come troppo repentina e veloce, tanto che immediatamente avevamo la sensazione di precipitare in maniera incontrollata”.

“A velocità spropositata – prosegue l’uomo -, mentre tra i viaggiatori si verificavano indescrivibili scene di terrore, l’aereo continuava a scendere fino ad impattare violentemente una prima volta con il terreno; a seguito dell’urto, peraltro, si spegnevano le luci a bordo. L’apparecchio, quindi, si rialzava per pochi secondi e ricadeva bruscamente a terra, cominciando a strisciare sulla pista, di modo che dall’ala destra vedevamo sprigionarsi pericolosissime scintille. Dopo essere rimbalzato una terza volta, infine, l’aeromobile ripiombava di nuovo sull’asfalto e strisciava ancora sullo stesso per lunghissimi secondi, arrestando la propria folle corsa nel mezzo di un tratto di campagna che la pioggia aveva trasformato in un vero e proprio pantano”.

Oltre alla frode in commercio, nella querela depositata dall’avvocato Verri, si ipotizzano i reati di “disastro aereo e lesioni personali, quanto meno colpose, in considerazione delle già esposte scadenti condizioni generali dell’aeromobile sul quale siamo stati fatti imbarcare, nonché delle sconcertanti modalità con cui è stata eseguita la manovra di atterraggio”. I coniugi, infatti, hanno riportato entrambi contusioni e lesioni giudicate guaribili in diversi giorni.

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