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Cronaca

Coppia massacrata, l’assassino: “La caccia al tesoro? Una ragione per vivere”

Nei fogli trovati in carcere, il riferimento al misterioso gioco al quale Antonio De Marco avrebbe dovuto sottoporre le sue vittime, già contenuto in uno dei biglietti persi sul luogo del delitto

LECCE - Torna negli scritti sequestrati in carcere ad Antonio De Marco la misteriosa indicazione della “caccia al tesoro”, già contenuta in uno dei cinque bigliettini, dove era riportato il piano omicida, persi nel piazzale davanti al condominio, al civico 2 di via Montello, durante la fuga, lo scorso 21 settembre.

In particolare, in quel foglio che conteneva annotazioni rispetto al momento della tortura e il calcolo del tempo necessario per realizzarla: 30 minuti per Daniele De Santis e altri 30 per la fidanzata Eleonora Manta. Una fase questa sfumata a causa della reazione delle vittime che comunque non hanno avuto scampo essendo state raggiunte da un numero spropositato di coltellate (in tutto ottanta) inferte con un grosso coltello da caccia.

Ehi sapete qual è il significato della caccia al tesoro che ho scritto sul bigliettino? Una ragione per vivere. Ahahahahahahahahah ”, si legge stavolta in uno dei fogli trovati e sequestrati dagli agenti di polizia penitenziaria.

Che l’intenzione del giovane studente in Scienze Infermieristiche fosse quella di fare le vittime a pezzi e nascondere i loro resti per far “giocare” gli inquirenti e gli investigatori intervenuti sulla scena del crimine? O piuttosto che volesse collezionare i loro organi?

Nessuna risposta è arrivata dagli interrogatori, durante i quali l’assassino reo confesso, incalzato sul punto prima dai pubblici ministeri, poi dal giudice Michele Toriello che aveva convalidato il fermo, si era limitato a dire: “Non ricordo quando ho scritto il biglietto né ricordo cosa intendessi dire”.

Certo è che, dopo l’arresto, De Marco, armato di penna, ha creato un gioco, intitolato proprio “caccia al tesoro”, ingegnandosi nella definizione di regole, squadre e punteggi. L’obiettivo della sfida? Conquistare il pianeta dei sogni, l’“Anatomy park”, dove è custodito il tesoro ossia gli organi dalle proprietà magiche, “perché se lavorati a dovere possono creare armi, portali, e meccanismi di protezione di altri pianeti”. Si tratta degli occhi, dell’intestino, dell’utero, dei polmoni, della laringe, dell’encefalo e del cuore che dà il controllo del tempo, la possibilità di accelerare o ritardare gli eventi; le ossa sono indicate come il nucleo.

Secondo l’ideatore del game, tutto nasce dalla sfida lanciata da Zeo, il primo ad aver scoperto l’Anatomy park, un luogo “semivivente/semidormiente” nato dall’unione di un gigantesco drago universale femmina e l’esplosione di un figlio delle stelle, agli altri competitor (ladri, cuochi santi, cavalieri stella) che ambivano a conquistarlo: “Chi riuscirà a collezionare/rubare più organi/tesori e collezionerà più punti, vincerà la gara e si aggiudicherà il pianeta”.

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