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Insospettabili corrieri della droga / Squinzano

Bloccati con circa cinque chili di cocaina al casello: in manette imprenditore e dipendente

Si tratta del salentino Fernando Giovane e di Patriche Catalin Iolen, fermati a alle porte di Roma. I due saranno ascoltati nelle prossime ore nel corso dell'udienza di covalida degli arresti

ROMA/SQUINZANO – Viaggiavano con circa cinque chili di cocaina con il ruolo di insospettabili corrieri della droga l’imprenditore di Squinzano, Fernando Giovane, 53enne, e il suo dipendente, Patriche Catalin Iolen, 30enne, fermati dal personale dei Falchi della squadra mobile ad un casello autostradale, alle porte di Roma, e arrestati.

L’uomo salentino, titolare di una nota multiservizi, e il suo dipendente di origini rumene, entrambi incensurati, sono stati intercettati e bloccati nella giornata di giovedì, in un’operazione che ha permesso alle forze dell’ordine di recuperare un grosso quantitativo di droga: tutto è avvenuto sull’autostrada A/24 all’altezza del Km 4+800, direzione l’Aquila durante un consueto controllo di una autovettura.

Ad insospettire gli agenti l’atteggiamento dei due occupanti, che, già nelle prime fasi del controllo, avevano attratto le attenzioni degli investigatori.

Il 53enne, conducente dell’auto, invitato dai poliziotti a spiegare le ragioni del propri nervosismo, riferiva che all’interno di una busta in plastica, posta sul lato del passeggero, proprio tra i piedi del 30enne vi era contenuta della sostanza stupefacente, senza però specificarne la tipologia.

A seguito di tale ammissione, i poliziotti procedevano ad effettuare una perquisizione del veicolo, accertando che all’interno della busta indicata vi fossero cinque pacchi di cellophane trasparente, contenenti sostanza polverosa di colore bianco che, a seguito di successivo narcotest, risultava essere cocaina; all’interno del portafogli del passeggero veniva trovato del denaro contante pari ad un importo di 790 euro.

Terminata la perquisizione i due sono stati prima condotti negli uffici di polizia per la compilazione degli atti di rito e poi tradotto in carcere, su convalida del gip.  

Le indagini cercheranno di capire a chi dovesse essere consegnata la sostanza stupefacente, che i due trasportavano sul proprio mezzo e che avrebbe potuto fruttare diverse migliaia di euro. 

L’imprenditore e il suo dipendente sono stati condotti nel carcere Regina Coeli, dove nelle prossime ore, saranno ascoltati dal gip per l’udienza di convalida, alla presenza del loro legale, avvocato Antonio Savoia: l’accusa nei loro confronti è di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

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