"Costretta a rapporti sessuali per non perdere il posto", a processo il titolare di un bar
Rinviato a giudizio un 72enne di Surbo accusato di aver abusato di una giovane cameriera. In una circostanza, avrebbe approfittato di lei mentre dormiva, sotto l’effetto dell’alcol. Prima udienza, il 6 ottobre
SURBO - L’avrebbe tenuta sotto scacco con la minaccia che se non avesse soddisfatto i suoi desideri sessuali, l’avrebbe licenziata, e lei, di neppure trent’anni, arrivata nel Salento dalla Nigeria, di quel posto come cameriera aveva bisogno per poter sopravvivere, così avrebbe sopportato angherie di ogni tipo, non solo ripetute avance e continue pacche sul sedere.
Tra gli episodi più gravi di cui è accusato E.C., 72enne di Surbo, il titolare del bar per cui lavorava la ragazza, ci sarebbe quello avvenuto nell’agosto del 2019: dopo averle offerto alcuni bicchieri di vino in casa sua, approfittando del fatto che si fosse addormentata per effetto dell’alcol, l’avrebbe denudata e abusato di lei, che solo al risveglio avrebbe preso piena consapevolezza di quanto accaduto.
Ma non sarà questa l’unica accusa che l’uomo dovrà respingere nel processo fissato per il prossimo 6 ottobre nel Tribunale di viale de Pietro.
Secondo l’inchiesta svolta dalla Procura di Lecce, la malcapitata sarebbe stata costretta ad avere rapporti sessuali in altre due circostanze, la sera di capodanno 2020 e all'inizio di marzo di quello stesso anno: dopo essere stata invitata nella sua abitazione, non avrebbe fatto in tempo a varcare l’uscio che si sarebbe ritrovata addosso le mani di quell’uomo che, forte di essere il suo capo, utilizzando la solita minaccia del licenziamento, avrebbe approfittato di lei.
Se siano andate così le cose, lo valuteranno i giudici della prima sezione penale, come ha stabilito in mattinata il giudice Michele Toriello che, al termine dell’udienza preliminare, ha deciso di accogliere l’istanza di rinvio a giudizio per violenza sessuale formulata dal pubblico ministero.
In aula ci sarà anche la presunta vittima che oggi si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Letizia Garrisi.
A difendere l’imputato ci penserà l’avvocato Pierluigi Corrado.