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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Covid e giustizia, Donadei: “Occorre una disciplina più coerente che tuteli il lavoro degli avvocati”

Il presidente di Camera civile salentina e coordinatore regionale di Camere civili di Puglia lancia un appello: “Interpellare o ascoltare la nostra categoria sarebbe utile per affrontare i problemi”

LECCE - Occorrono regole più chiare e uniformi nei tribunali per affrontare l’emergenza e l’avvocatura dovrebbe essere ascoltata di più per risolvere i problemi: a lanciare l’appello è l’avvocato Salvatore Donadei, presidente di Camera Civile Salentina e coordinatore regionale Camere Civili di Puglia.

“La 'guerra' contro la pandemia sta mettendo a dura prova il servizio sanitario nazionale, che sta reggendo la quarta ondata in modo encomiabile grazie all’impegno, all’abnegazione ed al sacrifico dei medici e di tutto il personale addetto. Il momento storico che viviamo non è facile, ma non possiamo dimenticare e porre in evidenza che proprio in questi momenti difficili e particolari è necessario mantenere alto il profilo della vita umana e del valore della persona umana ad ogni livello, compreso quello lavorativo. Non possiamo, in nome dell’emergenza, accettare discriminazioni o prevaricazioni dei diritti fondamentali, se non motivati da una reale e concreta salvaguardia della salute umana”, ha dichiarato il legale in una nota, con la quale ha fatto il punto su quanto accade negli uffici giudiziari, dove “si profila una nuova ‘ondata’ di burocratizzazione degli accessi, la proroga sino al 31 dicembre 2022 delle modalità di celebrazione delle udienze da remoto ed un avvilimento ulteriore della funzione difensiva”.

Massimo Donadei-2“Viviamo e leggiamo, ormai da circa due anni, in tutta Italia, decreti, provvedimenti dei presidenti dei Tribunali, decreti dirigenziali per contenere, disciplinare e contingentare l’accesso; leggiamo quotidianamente provvedimenti dei singoli magistrati riguardanti specifiche udienze. Alcune si celebrano in presenza ed altre con trattazione scritta, con provvedimenti spesso dell’ultima ora”, ha spiegato il presidente dell’Associazione dei civilisti.

“Vi sono diverse modalità di accesso alle cancellerie persino tra un piano ed un altro. Da ultimo, gli avvocati, come i magistrati ed il personale di cancelleria, dovranno avere il green pass per accedere negli uffici, ma non le parti ed i testimoni. Ebbene, sarebbe opportuna una disciplina coerente ed omogenea che tuteli il lavoro degli avvocati, i quali, più di ogni altro operatore del diritto, hanno piena contezza della variabilità e lacunosità del sistema di lavoro nell’intero settore giustizia. Interpellare o ascoltare questa categoria certamente sarebbe utile per affrontare i problemi. L’avvocatura può reclamare a gran voce la sua funzione sociale, quale recettore di istanze e propositiva di soluzioni. È necessario ritrovare il dialogo, il ragionamento e la coerenza del sistema per consentire a tutti di lavorare nel modo più consono possibile a questa realtà”, ha concluso.

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