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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Cursi

Cripta bizantina, gli attivisti di Cursi in Procura

Una delegazione dell'associazione GenerAzione del piccolo centro alle porte di Maglie hanno manifestato sotto la Procura per chiedere un intervento urgente della magistratura per salvare il monumento

LECCE - Questa mattina gli attivisti dell'associazione GenerAzione di Cursi hanno organizzato un presidio sotto la sede della Procura della Repubblica, in viale De Pietro per testimoniare "l'amore per le istituzioni e per i beni culturali ed ambientali del nostro territorio". Scopo della mobilitazione, quello di incontrare il procuratore aggiunto Ennio Cillo, dirigente del pool di magistrati che combattono l'abusivismo edilizio.

A spingere i manifestanti da Cursi fino al capoluogo la volontà tenace di difendere la cripta bizantina di Santo Stefano, "danneggiata gravemente - come si legge nel volantino distribuito ai passanti - da recentissimi interventi aggressivi di pseudo-infrastrutturazione dell'antico monumento medievale, ancora in via di ultimazione", nonostante il bene fosse stato sottoposto a operazioni di restauro e consolidamento già tra il 1998 e l'anno successivo. I danni consisterebbero nello sfondamento "in ben quattro punti della volta in pietra per l'apertura di lucernai in acciaio e cristallo" e nella realizzazione di "scalinata di accesso in cemento armato, scavando nelle adiacenze della cripta e sfondando lateralmente una parete dell'ipogeo".

I militanti di GenerAzione, a conferma della fondatezza della loro battaglia, hanno citato la relazione che la dottoressa Tanzella della Soprintendenza archeologica di Bari ha inoltrato alla Procura alla quale, inoltre, sarebbero giunte diverse denunce di cittadini e associazioni per chiedere la sospensione dei lavori e il sequestro del cantiere. "Almeno quattro esposti - assicurano - in cui si denunciano reati quali abusivismo edilizio, distrazione di denaro pubblico, abuso d'ufficio, danneggiamento di beni culturali, falso in atto pubblico" e altri reati.

In attesa quindi di un provvedimento ufficiale degli organi di controllo e di giustizia, cui i membri dell'associazione imputano "un ritardo che ha consentito di danneggiare ulteriormente la cripta", i manifestanti hanno voluto organizzare un sit-in piuttosto originale corredato dall'annunciata consegna al magistrato di alcune riproduzioni, sulla tipica pietra leccese, di Cursi delle icone presenti nella cripta raffiguranti San Pietro, San Nicola e Santa Parasceve.

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