Crollo di Castro, la Procura iscrive i primi indagati

La Procura ha disposto un accertamento tecnico irripetibile per accertare le cause del crollo di Castro e parallelamente sono stati inoltrati i primi avvisi di garanzia con l'ipotesi di disastro colposo a 14 persone perché nel corso degli approfondimenti possano fornire elementi utili alle indagini, spiegare la loro posizione accendere un faro sui lavori che hanno interessato gli immobili scesi giù, lo scorso 31 gennaio. Tra gli indagati, come atto dovuto, ci sono i proprietari di una pasticceria e di un negozio di pesca, diversi conduttori di abitazioni, titolari dei lavori e tecnico comunale.

Con il nuovo accertamento che verrà conferito il prossimo 23 marzo, il pm Maria Consolata Moschettini, titolare dell'indagine, intende approfondire se ci sia stata una correlazione la dichiarazione di inizo attività di alcuni lavori di ristrutturazione e l'improvviso cedimento degli immobili. Sono state identificate anche le persone offese per il crollo. La ricostruzione tecnica arriverà anche sulla scorta di un'ampia informativa finita sul tavolo del magistrato per cercare di risalire alle cause di varia origine che hanno determinato il disastro.

Lo scorso 31 gennaio, come si ricordererà, caddero a terra alcune abitazioni, nel cuore della nota cittadina turistica, in piazza Dante. In quattro, ma solo lievemente, rimasero feriti: una trentina di persone, al momento del crollo, fecero in tempo a fuggire dall'interno del bar centrale. Al vaglio degli inquirenti ci sono anche le consulenze affidate ad Amedeo Vitone, docente della facoltà di Ingegneria presso il Politecnico di Bari, esperto in costruzioni armate, all'ingegnere Fabrizio Palmisano e a Carlo Vigiani, geologo presso l'Università Federico II di Napoli.