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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Tricase

Da un sms al carcere. Violenza sessuale su 4 minori

Manette ai polsi di un 54enne di Tricase. Approfittando della sua carica in una società sportiva avrebbe avuto rapporti con giovanissimi del posto, tra minacce, regali e offerte di denaro

TRICASE - Tutto è partito, poco prima dell'estate, dalla lettura di un sms dal contenuto inequivocabile, conservato nel cellulare di un ragazzo minorenne ed è finito oggi con l'arresto di Vincenzo Alfarano, 54 anni di Tricase, già noto alle forze dell'ordine. Le manette sono scattate ai polsi dell'uomo - su ordinanza del gip Alcide Maritati e su richiesta del pm Carmen Ruggiero - al termine dell'indagine per i reati di violenza sessuale, induzione alla prostituzione e pornografia minorile, atti persecutori e molestie.

Quel messaggio, si diceva, non è rimasto solo custodito nella memoria del telefono ma è stato letto anche da uno dei genitori che si è recato subito presso la stazione dei carabinieri di Tricase. Risalire al titolare dell'utenza non è stato difficile. Alfarano è conosciuto anche con il soprannome di "presidente", essendo stato alla guida di una società di avviamento dei giovani allo sport, in particolare calcio e pallamano. Gli accertamenti hanno appurato l'esistenza di più messaggi, nei quali si faceva riferimento a rapporti sessuali tra l'uomo e il ragazzo. L'indagine si è allargata e le verifiche condotte hanno portato alla luce il coinvolgimento di altri tre minori di Tricase, di cui due fratelli.

Al termine di sei mesi di indagine, i carabinieri hanno ricostruito il modus operandi dell'arrestato. Approfittandodella sua carica avrebbe adescato i minori per avere rapporti con loro, oltre a scattare foto e girare video, con i ragazzi nudi. Per essere quanto più sicuro possibile del silenzio, Alfarano avrebbe offerto denaro e fatto regali di vario tipo, senza disdegnare però la minaccia di rendere pubblica la loro omosessualità, avendo avuto rapporti con lui, o di far sapere ai genitori dei brutti voti presi a scuola. Secondo quanto risultato dalle indagini, Alfarano manteneva nei confronti dei ragazzi un atteggiamento costantemente ossessivo, alternando messaggi d'amore a vere e proprie intimidazioni.

Almeno in un caso avrebbe costretto un minore a tacere minacciando di inviare presso l'attività commerciale del padre un suo parente, finanziere, per chiudere il negozio. In un altro caso, avendo avuto l'impressione che uno dei malcapitati potesse parlare, lo ha minacciato di rivelare ai genitori tutta la verità con l'aggiunta che a sollecitare i rapporti sarebbe stato proprio il ragazzo. Per rendere più coercitiva la sua minaccia, Alfarano aveva iniziato a inviare messaggi ai coetanei dei giovane invitandoli a guardarsi dalla scarsa affidabilità dello stesso. Il 54enne, condotto nel carcere di Borgo San Nicola, è difeso dall'avvocato Toni Indino.

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