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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Dagli orrori del Ciad a una cella del carcere, la storia di Mahamed Alajaba

E' comparso dinanzi al gip Maritati, Mahamed Alajaba, 25enne del Ciad, arrestato dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio, per aver accoltellato un suo connazionale con diversi fendenti. L'uomo ha detto di essersi difeso

LECCE – E’ comparso oggi, dinanzi al gip Alcide Maritati, Mahamed Alajaba, 25enne del Ciad, arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio, per aver accoltellato un suo connazionale con diversi fendenti. Alla base dell’aggressione una banale lite legata alla richiesta di abbassare il volume di una radio. Secondo alcuni testimoni il 25enne era solito ascoltare la musica tenendo il volume del proprio stereo decisamente alto, anche durante le ore di riposo e persino di notte.

Nel corso dell’udienza di convalida Alajaba, assistito dall’avvocato Alessandro Stomeo, ha spiegato di essere stato aggredito e di aver impugnato il coltello solo per difendersi. Una storia d'ordinaria follia, che poteva avere conseguenze ben più tragiche e che si è consumata in una struttura d'accoglienza che sorge nell'Antica Masseria del Monte, nelle campagne fra Castiglione di Andrano e Depressa. Il 25enne, infatti, è uno degli ospiti della struttura, che accoglie i cittadini extracomunitari che hanno fatto richiesta di asilo politico. La storia di Alajaba, infatti, è quella di ragazzi fuggiti dalla propria terra d’origine, devastata da guerre e carestie. La storia di un ragazzo giunto, a bordo di una delle tante carrette del mare, sin sulle nostre coste, in cerca di un futuro e di una vita migliore.

Il Ciad è uno dei paesi più poveri dell’Africa sahariana. Una nazione distrutta da lunghi anni di guerre e da una siccità che ha distrutto i raccolti. A soli 25 anni Alajaba ha già conosciuto gli orrori della guerra e della tortura, di cui porta i segni impressi sul corpo e nell’anima. Una tesi documentata anche dal suo legale attraverso riscontri documentali e certificati medici. In un pomeriggio d’ottobre qualcosa deve aver riportato a galla quell’orrore, tanto da scatenare una reazione rabbiosa. Il gip ha convalidato l’arresto del 25enne che, dunque, resta rinchiuso nel carcere di Borgo San Nicola. Per lui la libertà è ritornata ad essere una chimera.

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