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Cronaca Otranto

Dalle boe intelligenti al lento fallimento del Marpark

Il sistema di gavitelli dalla sofisticata tecnologia, che dovevano tutelare la pregiata area delle Orte ad Otranto dall'ancoraggio selvaggio non è mai partito, diventando pericoloso per la navigazione

OTRANTO - Un sistema di ormeggio elettronico ed intelligente, brevettato da Italgest Mare, che si avvale delle più moderne tecnologie Siemens, per salvaguardare l'ecosistema dei fondali marini e rendere fruibili alle imbarcazioni le aree marine di maggior pregio: era questo il concetto con cui veniva presentato nel 2008 il progetto MarPark ad Otranto, dove veniva installato, nella Baia delle Orte, il sofisticato sistema di "boe intelligenti" che dovevano tutelare l'area parco costiero dall'ancoraggio selvaggio (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=2133 ).

A neanche tre anni di distanza, invece, qualcosa è cambiato. Anzi, l'intero apparato progettuale è precipitato, visto che, del sistema restano solo i gavitelli, ritenuti pericolosi per la navigazione, tanto che dovranno con ogni probabilità essere rimossi. Partorito con un interreg Italia-Grecia, nel 2007, il progetto è stato sviluppato da Italgest Mare (che forniva anche il supporto tecnico), che ha brevettato l'invenzione a livello internazionale, mentre lo sviluppo della sezione elettronica è stato realizzato in collaborazione con Siemens e quello del portale in collaborazione con Webred.

La Regione Puglia era capofila del progetto che, aveva ottenuto la collaborazione (per la configurazione delle funzionalità e delle caratteristiche di protezione dell'ambiente) e la piena approvazione di Legambiente nazionale. Dopo l'inaugurazione (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=9169 ), però, qualcosa è andato storto: non si è mai realizzato, per cause ancora da accertare, il collaudo delle boe e, tra un rimando e un altro, il sistema è finito abbandonato a se stesso, con i gavitelli "intelligenti" danneggiati e bisognosi di manutenzione.

Così, nell'estate del 2010, è arrivata persino l'ordinanza a firma della Capitaneria di Porto di Otranto, che ha vietato il transito e l'attracco nell'area, riconoscendo gravi rischi per la navigazione. Alla scadenza dei due anni, la gestione del sistema doveva passare nelle mani del comune di Otranto, che, però, ha preferito non esercitare questa opzione; ma ora, bisogna comprendere cosa fare dopo il flop di MarPark. Occorre ricordare come, nello specifico, i gavitelli "intelligenti" dovessero garantire, attraverso un sistema tecnologicamente sofisticato, l'attracco solo ad imbarcazioni fornite di uno speciale Sea Pass, da richiedere via web all'azienda gestore del progetto.

Alla base dell'idea, il doppio vantaggio ambientale di limitare il traffico nautico nel parco costiero e tutelare i fondali marini, con l'annullamento dei danni dell'ancoraggio. Nella realtà, invece, nonostante le risorse pubbliche investite, Marpark non ha visto mai la luce ed ora condiziona uno spazio di mare sottratto al pubblico utilizzo, con boe pericolose per la navigazione. Ci sarebbe da capire cosa non abbia effettivamente funzionato e quantificare le risorse investite, per comprendere che fine abbiano fatto. Tutte questioni che meritano risposte approfondite.

Nuovi Orizzonti contro le boe "intelligenti": "Un pericolo"
Sul flop di Marpark interviene l'associazione politico culturale "Nuovi Orizzonti" che, attraverso un proprio manifesto, solleva all'attenzione della popolazione la questione chiedendosi se dopo i contenziosi per le buche nelle strade si rischi di arrivare a quelli per le boe in mare: "Il fallimento del progetto Marpark Otranto - si legge - ha creato una situazione di ‘grave pericolo per la navigazione e la sicurezza della vita umana in mare'. Così ha stabilito l'ordinanza della Capitaneria di Porto di Otranto 18 del 2010".

"Nella baia dell'Orte - si prosegue - non si può più attraccare alle ‘boe intelligenti' pena una multa salata. Non si può navigare né fare il bagno se non rispettando un'ampia distanza di sicurezza. Di fatto quasi tutta la Baia dell'Orte questa estate non sarà fruibile né per mare né per fare il bagno. Mancherà un bel pezzo di mare, ad Otranto, a causa dell'abbandono dell'impianto Marpark Otranto".

Nuovi Orizzonti sottolinea il "grave spreco di denaro pubblico", ricordando che la concessione sia passata al Comune di Otranto "che ne è il responsabile": "Il campo boe - affermano - non è collaudato, perciò pericoloso. Si sono già verificati incidenti per mancanza di adeguata segnalazione. Se ci si attracca si viene multati. Se si naviga o si fa il bagno senza rispettare la distanza di sicurezza si viene multati".

All'amministrazione, Nuovi Orizzonti chiede cosa intenda fare: "Oggi le alternative sono solo due: o lo si collauda o lo si rimuove. Altrimenti, come per le buche in strada, si apriranno i contenziosi sia per le multe che per gli incidenti in mare".

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