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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Ambiente e tumori, cresce l’allarme nel Salento. La Lilt: “E’ un’emergenza sanitaria”

In uscita in questi giorni il nuovo numero della rivista trimestrale della Lega italiana contro i tumori. Il presidente, l'oncologo Giuseppe Serravezza, spiega perché alcune aree del Sud sono in controtendenza, con dati in progressivo peggioramento

LECCE – I dati sulla mortalità per alcuni tipi di tumore indicano una situazione di allarme nella provincia di Lecce. Neoplasie ai polmoni e alla vescica, soprattutto. Numeri che collocano il Salento non solo sopra la media regionale e nazionale ma anche in controtendenza rispetto alla lenta ma progressiva diminuzione nel Nord.

Esiste una ragionevole correlazione tra malattie, fattori ambientali e modelli di sviluppo e la sezione provinciale della Lega italiana per la lotta ai tumori (Lilt) da anni si fa carico di un monitoraggio che è sempre il primo passo per una corretta strategia di contrasto e prevenzione. E proprio ai dati epidemiologici è dedicato il nuovo numero della rivista trimestrale dell’associazione, presieduta da Giuseppe Serravezza. Sono stati messi a sistema i dati dell’Istat sulla mortalità con quelli dell’Osservatorio epidemiologico regionale, sebbene il Registro dei tumori non funzioni ancora a pieno regime. C’è poi da considerare anche il fatto che, se da una parte sono di più i pazienti deceduti, maggiore e anche il numero di quello che guariscono

L’esperto oncologo ha poche riserve sul nesso tra ambiente e salute: “Quanto sta avvenendo nel Sud Italia sul fronte dell’incidenza e della mortalità per cancro, era stato previsto da tutti gli osservatori e ricercatori più attenti. Il Nord del mondo ricco e industrializzato ha già pagato dagli anni ’60 agli anni ’90 del secolo scorso il prezzo di un modello di sviluppo insostenibile ; un prezzo fatto di tanti malati e morti per cancro”.

“Il Sud, povero e arretrato, con le sue abitudini alimentari e stili di vita, con la sua atavica cultura di rispetto ambientale, vantava in quegli anni un gap virtuoso del 20-25 per cento in meno rispetto al Nord per quanto riguarda la mortalità per cancro. In un ventennio, però, i tassi di incidenza e mortalità si sono quasi livellati, con l’aggravante tuttavia di due tendenze nettamente divergenti : il Nord che scende e il Sud che sale”.

La situazione, infatti, nell’ultimo decennio è mutata perché scelte di politica industriale, governance del territorio e razionali strategia di prevenzione hanno contribuito, ciascua per la sua parta, a invertire la rotta. Racconta lo stesso Serravezza: “A Londra, l’ex big killer, il cancro del polmone, decresce ormai di un 1,5 per cento l’anno. Risultato non del miglioramento delle cure: semplicemente le persone si ammalano di meno. Chi va a Londra oggi trova una città senza più ciminiere, senza smog e con un uso corretto del territorio. Esattamente l’opposto di quanto avviene a Taranto, a Brindisi e in tanti Comuni del Sud, dove il territorio viene aggredito e violentato nelle forme più diverse (emissioni industriali tossiche, rifiuti tombati, discariche incontrollate, veleni chimici nelle falde”.

In base a questo ragionamento, l’uomo di scienza non ha esitazioni nel configurare “una situazione di emergenza sanitaria, ben più grave e diversa da quelle si qui conosciute, proprio perché le condizioni ambientali che l’hanno prodotta sono del tutto nuove. Non si erano mai registrati né studiati, ad esempio, gli effetti sulla salute dell’interramento di rifiuti tossici o radioattivi, nonché quelli dell’immissione in falda di liquidi di lavorazioni industriali. Se ne erano, al massimo, rilevati gli aspetti criminosi”.

D’altra parte, secondo l’oncologo va emergendo una corrispondenza tra aree interessate da scandali ambientali di vaste proporzioni e incremento dei tassi di malattia e mortalità: “Le emergenze ambientali che interessano tanta parte del Sud sono sicuramente la causa del preoccupante incremento dell’incidenza e della mortalità per cancro. Alcune province della Campania, della Basilicata e della Puglia registrano purtroppo dati ormai allarmanti. E per ogni situazione statisticamente significativa vanno emergendo ragioni e cause di quei numeri tanto gravi”.

La rivista è in distribuzione in tutte le sedi della Lilt, ma è anche consultabile on line sul sito istituzionale. 

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