Decessi da Covid e infezioni nella Rsa: chiesta l'archiviazione delle accuse
Nella struttura “La Fontanella” di Soleto, nella primavera del 2020, si vissero giornate drammatiche: tre gli indagati nel fascicolo aperto
LECCE – Il pubblico ministero Alberto Santacatterina ha presentato al giudice per le indagini preliminari richiesta di archiviazione per quanto accaduto nella Rsa “La Fontanella” di Soleto tra marzo e maggio del 2020, cioè durante la prima e pesante fase dell’epidemia di Sars Cov 2: in quel frangente persero la vita 20 ospiti della struttura.
Tre sono gli indagati: don Vittorio Matteo, intanto deceduto, che era l’amministratore delegato della residenza e Federica Cantore, la direttrice (entrambi difesi dagli avvocati Giuseppe e Michele Bonsegna); Catello Mangione, il responsabile sanitario (difeso da Viola Messa). Nel fascicolo della procura della Repubblia sono ipotizzati a loro carico i reati di abbandono di incapace, delitti colposi contro la salute e omicidio colposo.
Nei primi giorni di aprile di quell’anno i legali degli indagati presentarono le prime memorie difensive per raccontare il proprio punto di vista sulle drammatiche giornate che si vissero nella struttura in particolare tra il 20 e il 26 marzo, tra i primi decessi, il contagio che si diffondeva rapidamente e le quarantene che ridussero all’osso il personale. La sera del 26 marzo due medici furono inviati da Asl presso la Rsa e la relazione che seguì al loro sopralluogo era caratterizzata da toni drammatici riguardo le condizioni degli ospiti e quelle di tipo igienico sanitario.
Sono 40 le parti offese, tra cui i famigliari degli anziani deceduti e altri ospiti della residenza, oltre all’Asl di Lecce. A loro disposizione 20 giorni dalla notifica della richiesta per presentare al gip opposizione con richiesta motivata di prosecuzione delle indagini preliminari.