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Cronaca

Medico colombiano morto al “Vito Fazzi”. Famiglia presenta denuncia

Il 22 gennaio una donna di 65 anni, giunta nel Salento a ottobre per il battesimo del nipote, è deceduta nel nosocomio leccese. Esposto della figlia in Procura: coinvolti anche gli ospedali di Galatina e Tricase che hanno avuto la paziente in cura

LECCE –  Tre ospedali e una sfilza di reparti nell’occhio del ciclone. Il decesso di Luz Marina Peralta De Contreras, 65enne, è finito nella pagine di cronaca dei giornali colombiani. La donna è morta al “Vito Fazzi” il 22 gennaio scorso, dopo 63 giorni di ricovero presso i nosocomi di Galatina, Tricase e Lecce. La prossima settimana la salma dovrebbe tornare in patria. Intanto la figlia, Sofia Lucero, 36enne sposata con un salentino e residente a Lecce, ha sporto denuncia presso la Procura della Repubblica perché convinta che la madre sia stata vittima di un caso di malasanità.

Luz Marina era giunta in Italia il 18 ottobre per assistere al battesimo del suo primo nipote. Secondo i familiari la donna si trovava in buono stato di salute, a parte l’ipertensione per la quale assumeva da anni due pillole al giorno. Il calvario è iniziato con uno stato febbrile accusato ai primi di novembre e si è concluso con il decesso. La prima diagnosi, quella di un medico inviato a domicilio dall’assicurazione che la donna aveva, è stata di “stomatiti aftose”. Nel mezzo una sospetta pancreatite, una presunta encefalite virale, un’emorragia celebrale, un edema polmonare e la scoperta della presenza di un’infezione micotica, la candida parapsilosis, riscontrata all’esito di analisi due settimane prima del decesso. Secondo la figlia, contratta per l’inserimento di un catetere nella giugulare sinistra dopo l’intervento chirurgico al quale la madre era stata sottoposta, il 23 dicembre, per la rimozione dell’emorragia.

Nella sua lunga peregrinazione ospedaliera, la donna è passata dal pronto soccorso dell’ospedale leccese, da Medicina interna e Malattie infettive a Galatina, da Rianimazione a Tricase, da Malattie infettive, Neurochirurgia Ematologia e Rianimazione al “Vito Fazzi” dove è stata ricoverata il 6 dicembre e si è spenta alla 7.45 del 22 gennaio. E proprio durante la lunga degenza, sospetta Maria Lucero, non sarebbe stata presa nella dovuta considerazione l’ipertensione di cui la donna soffriva da tempo e della quale erano stati messi al corrente – è scritto nell’esposto - tutti i medici con cui la paziente ha avuto a che fare.

Figlia di un avvocato penalista ed esponente politico noto in Colombia, la 65enne era un medico chirurgo, laureata a Buenos Aires e con due specializzazioni, uno in Medicina interna e l’altro in Neurochirurgia. La figlia, che vive in Italia da 3 anni, non si dà pace per l’accaduto e ha raccontato di aver informato periodicamente delle evoluzioni cliniche il console generale della Colombia a Roma, Elisabetta Morelli Rico, la quale avrebbe sollecitato le autorità sanitarie locali a prendersi cura del caso.

L’odissea della famiglia Peralta De Contreras è finita sul tavolo del sostituto procuratore Giovanni Gagliotta che ha disposto l’acquisizione delle cartelle cliniche conservate presso i vari ospedali.  Sofia Lucero si è riservata anche di costituirsi parte civile. La famiglia è assistita dagli avvocati Stefano Gallo e Gabriele Presicce.

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