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Cronaca

"Decise di non eseguire l'ecografia", assolto medico del "Fazzi"

Assoluzione piena, perché il fatto non sussiste, per Luigi Martella, 46enne di Surbo, medico del reparto di Radiodiagnostica del "Vito Fazzi" di Lecce, accusato di "rifiuto di atti di ufficio dall'incaricato del pubblico servizio

 

LECCE – Assoluzione piena, perché il fatto non sussiste, per Luigi Martella, 46enne di Surbo, medico in servizio nel reparto di Radiodiagnostica dell'ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, accusato di “rifiuto di atti di ufficio dall'incaricato del pubblico servizio”. Il giudizio con rito abbreviato, condizionato all'ascolto del primario del pronto soccorso del “Fazzi”, è stato celebrato oggi dinanzi al gup Antonia Martalò.

Al centro della vicenda un caso di presunta malasanità che ha avuto come protagonista una donna di 39 anni di Squinzano che, assistita dall'avvocato Giuliana Ingrosso, ha sporto querela nei confronti del dottor Martella. Le vicissitudini della 39enne, che si è costituita come parte civile, hanno avuto inizio il 3 aprile scorso, quando la donna, accompagnata dal marito, si sarebbe recata al pronto soccorso del nosocomio leccese accusando un forte dolore alla spalla. Dopo aver diagnosticato un “trauma alla spalla sinistra da sforzo”, il medico del pronto soccorso avrebbe disposto una consulenza ortopedica, evidenziando la necessità di sottoporre la paziente a un'ecografia urgente della parte interessata.

La donna avrebbe quindi raggiunto il reparto di Radiodiagnostica per essere sottoposta all'ecografia. La vicenda, però, avrebbe avuto un esito del tutto inaspettato. Il dottor Martella, infatti, dopo aver visonato il referto del pronto soccorso e la relativa richiesta di "ecografia spalla sinistra", si sarebbe rifiutato di eseguire l'esame su richiesta dei colleghi. "Mi rifiuto categoricamente di eseguire ecografie da pronto soccorso", avrebbe riferito il medico alla paziente, dicendole poi di andare via. La donna avrebbe fatto quindi ritorno al pronto soccorso, dove il dottore in servizio avrebbe annotato il rifiuto del collega di sottoporre la donna all'esame. La 39enne avrebbe poi continuato ad accusar, per alcune settimane, a suo dire, dolore e fastidi, tanto da essere costretta a sottoporsi a visita specialistica.

La denuncia della donna è poi confluita in un procedimento penale in cui l'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Donatina Buffelli, ha ipotizzato che l'imputato si sia rifiutato, in qualità d’incaricato del pubblico servizio, di eseguire quell'esame. Una tesi non condivisa dal gup, che ha ritenuto che il medico abbia agito nel pieno rispetto dei suoi obblighi e doveri professionali, senza alcuna negligenza. L'imputato è assistito dall'avvocato Luigi Covella.

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