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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Ugento

Delitto Basile, si apre il processo a Colitti senior

A oltre tre anni dall'omicidio del politico di Idv di Ugento, è salito sul banco degli imputati Vittorio Colitti, il 67enne. Per il nipote, scagionato in primo grado, processo d'appello a marzo

LECCE - A oltre tre anni dall'omicidio (era la notte tra il 14 e il 15 giugno del 2008), torna in aula il processo per l'omicidio di Peppino Basile, il consigliere comunale e provinciale dell'Italia dei Valori assassinato a Ugento. Dinanzi ai giudici della Corte d'assise di Lecce (presidente Roberto Tanisi, a latere Anna Paola Capano e giudici popolari) è salito sul banco degli imputati Vittorio Colitti, il 67enne accusato, in concorso con il nipote Vittorio Luigi , minorenne all'epoca dei fatti, dell'omicidio.

Quella odierna è stata la prima udienza dopo il rinvio a giudizio dello scorso 5 maggio. Come parte civile si è costituita la sorella di Basile, Antonia, assistita dall'avvocato Alberto Russi. L'imputato, assistito dall'avvocato Francesca Conte, si trova attualmente agli arresti domiciliari, a causa delle cattive condizioni di salute.

Presente in aula anche Vittorio Luigi Colitti, nipote dell'imputato, considerato dagli inquirenti l'altro autore materiale dell'omicidio, già assolto in primo grado e il cui processo d'appello si aprirà il prossimo 7 marzo.

L'udienza odierna è stata riservata alle questioni preliminari e all'acquisizione delle prove dibattimentali. La corte ha accolto tutte le richieste di accusa, rappresentata dal pubblico ministero Giovanni De Palma, e difesa in merito alle prove documentali (informative di reato, ordinanze di custodia cautelare, intercettazioni telefoniche e ambientali, tabulati, verbali delle persone sentite come persone informate sui fatti, eccetera).

In particolare, il pubblico ministero depositerà i verbali delle deposizioni di Rosario Pompeo Padovano, Giovanni Vaccaro, Giorgio Pio Bove e Carmelo Mendolia dinanzi ai giudici del Tribunale per i minorenni. Si tratta delle figure centrali di quella che è stata definita la cosiddetta pista alternativa relativa all'omicidio Basile, già ritenuta inattendibile dagli inquirenti, che ruota attorno a un imprenditore, nel frattempo deceduto, di cui la vittima aveva scoperto presunti illeciti.

La difesa ha prodotto una lista testi composta da 92 nominativi e ha chiesto e ottenuto di procedere all'esame dell'imputato e di acquisire tutta la documentazione medica e i diari clinici di Vittorio Colitti, relativi soprattutto al periodo in cui è stato commesso il delitto. Una corposa documentazione che dimostrerebbe, secondo la penalista salentina, "come le condizioni di salute dell'imputato fossero assolutamente incompatibili con un omicidio efferato e fulmineo". A tale richiesta si era opposta la parte civile, ritenendola irrilevante.

In merito all'ascolto di alcune intercettazioni in aula, la corte ha nominato come consulente tecnico l'ingegnere Luigina Quarta, cui è stato affidato il compito di trascriverle. Il processo è stato poi differito al prossimo 18 ottobre per la creazione del calendario d'udienza e l'inizio dell'istruttoria dibattimentale e l'ascolto dei primi otto testi d'accusa.

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