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Cronaca

"Faccetta nera" e saluto romano davanti alla Cgil: due 24enni indagati per apologia del fascismo

Identificati e accompagnati negli uffici della questura dagli agenti della Digos: al vaglio degli inquirenti i reati da contestare a entrambi, ma intanto scatta anche l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale

LECCE  - Una denuncia per apologia del fascismo, poi scatta anche la seconda. Le note diffuse dall’impianto hi-fi dell’auto in movimento: “Faccetta nera, bell’abissina. Aspetta e spera che già l’ora si avvicina”. Non una, ma almeno due volte. E poi il saluto romano, sempre dal finestrino di una vettura Fiat, per lanciare una provocazione davanti ai cittadini che nella mattinata di ieri stavano manifestando pacificamente davanti alla sede provinciale del sindacato Cgil.  Ed esprimere il dissenso alla luce dei gravi episodi di violenza avvenuti nella sede della capitale ad opera di gruppi neofascisti che orbitano attorno a Forza Nuova.

Un presidio al quale hanno preso parte non solo i tesserati dell’organizzazione sindacale, ma anche la stampa, esponenti di associazioni e il governatore della Puglia, Michele Emiliano. Dopo un primo passaggio da via Merine, con le note dell’inno composto nel 1935 per celebrare il colonialismo italiano fascista in Africa, un 24enne di Lizzanello e una coetanea e concittadina  sarebbero ritornati lungo la stessa via, davanti al luogo del sit-in, questa volta persino sollevando palesemente l’avambraccio a mo’ di saluto romano.

L’accaduto non poteva certamente sfuggire ai partecipanti della manifestazione, i quali hanno immediatamente cercato di raggiungere la vettura. Ci aveva però già pensato la Digos: gli agenti hanno infatti assistito alla scena e si sono messi subito all’inseguimento del veicolo condotto dal ragazzo. Quest'ultimo, infatti, è ripartito in velocità. Fermato e identificato, è stato invitato a presentarsi presso gli uffici della questura leccese assieme alla passeggera.

Dopo gli accertamenti di rito, i due sono stati iscritti nel registro degli indagati per i reati di apologia del fascismo, il conducente anche per resistenza a pubblico ufficiale. Ulteriori approfondimenti sono in corso: tuttora al vaglio eventuali altri capi di imputazione, secondo quanto disposto dal pm di turno presso la Procura della Repubblica leccese.

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