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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Assente, ma lavorava per le Onlus: infermiera licenziata, complice sospesa

Una 40enne leccese è stata accusata di truffa e interruzione di pubblico servizio. Avrebbe presentato certificati medici regolari, per svolgere parallelamente altri lavori nel settore sanitario. Nei guai anche un'ausiliaria, che le ha timbrato il cartellino durante l'assenza

LECCE – Un’indagine cominciata due anni addietro, fatta di pazienti appostamenti e una scrupolosa raccolta di informazioni, ha fatto finire nei guai G.A., una infermiera 40enne, originaria di Lecce, con l’accusa di truffa, interruzione di pubblico servizio, e falsità d’atti.

I carabinieri del Nas di Lecce, il Nucleo antisofisticazioni e sanità, guidati dal luogotenente Antonio Murrone, nell’ambito di alcune verifiche mirate al contrasto del fenomeno dell’assenteismo, hanno scoperto che la donna, impiegata presso l’ospedale di Campi Salentina, non si recava al lavoro presentando un certificato medico del figlio di tre anni.

Ma quell’assenza, giustificata e retribuita, le occorreva per eseguire un altro lavoro parallelo, presso alcune associazioni Onlus che gestiscono postazioni del 118, ottenendo indennità economiche sotto forma di rimborso spese, di circa 50 euro a turno.

Come se non bastasse, si sarebbe allontanata dal proprio posto di lavoro per svolgere una prestazione professionale a pagamento presso una cliente e, per mettersi al sicuro da controlli da parte dei militari del Nas, avrebbe chiesto a una collega di timbrarle il cartellino magnetico in uscita, per giustificare l’assenza dal nosocomio.

Entrambe le infermiere sono state denunciate e la direzione generale della Asl di Lecce, a seguito dell’attività investigativa, ha adottato il provvedimento disciplinare del licenziamento per l’infermiera recidiva e della sospensione dal servizio e dallo stipendio per sei mesi la collega.

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