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Cronaca Via Matera

Procura indaga su una postazione del 118. Sequestrate le ambulanze

Dai controlli periodici è emerso che la onlus di via Matera non sarebbe in possesso dei requisiti necessari per svolgere il servizio di assistenza di pronto intervento. Le irregolarità riguarderebbero diversi mezzi non efficienti

 

LECCE – Blitz delle “fiamme gialle”, questa mattina, intorno alle 10, in una delle associazioni che gestiscono il servizio di assistenza del 118 nel capoluogo salentino: la Spc (Soccorso e protezione civile). Si tratta, in particolare, dell’Onlus che gestisce una delle trentaquattro postazioni presenti sul territorio della penisola salentina, quella di via Matera, nome in codice “IndiaStadio”. I militari della guardia di finanza della compagnia di Lecce e dell’aliquota della polizia giudiziaria, diretti rispettivamente dal capitano Laura Patriarca e dal colonnello Santo Papa, hanno sottoposto a sequestro alcune ambulanze e acquisito documentazione contabile e amministrativa, relativa alla gestione dell’associazione e del personale.

A dare avvio all’inchiesta della magistratura, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Giuseppe Capoccia, è stata la denuncia della stessa Asl di Lecce, che per i servizi in convenzione eroga un canone mensile di circa 22mila euro. La direzione dell’Asl avrebbe già provveduto a sospendere la convenzione. Dai controlli tecnici periodici, infatti, è emerso che la Spc non sarebbe in possesso dei requisiti necessari, secondo la normativa vigente, per svolgere il servizio di assistenza di pronto intervento del 118.

Le irregolarità riguarderebbero, in particolare, i mezzi utilizzati. Ogni postazione deve avere in dotazione due ambulanze assolutamente efficienti, in modo da poter assicurare il servizio anche in caso di guasto. I mezzi in dotazione all’associazione, invece, sarebbero risultati non solo inefficienti, ma anche sprovvisti di copertura assicurativa. Sono in corso, inoltre, le verifiche sulle certificazioni in possesso del personale, che dovrebbe svolgere costanti corsi di aggiornamento. Tutto il materiale sequestrato è ora al vaglio egli inquirenti. L’ipotesi di reato è quella di truffa ai danni dello Stato.

 

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