Portavoce di Movimento in libertà: “Insultata da parcheggiatori abusivi al mercato”
L’episodio nei giorni scorsi, nei pressi di parco “Madre Teresa di Calcutta”, nel rione San Sabino di Lecce
LECCE - La responsabile cittadina del “Movimento in libertà” denunciata dai parcheggiatori abusivi, presso il rione San Sabino, dove si svolge il mercato bisettimanale. Lo hanno denunciato, tramite una nota, i referenti dell’associazione, di cui è portavoce Elena Ottomano. Quest’ultima, secondo quanto segnalato, si trovava nella zona dello Stadio, nei pressi del parco “Madre Teresa di Calcutta”, “per acquisire e denunciare lo stato di degrado ed abbandono in cui versa il rione San Sabino, documentandolo mediante un video”. Durante il sopralluogo, però, sarebbe stata insultata e aggredita verbalmente da due parcheggiatori abusivi.Dapprima irrisa ed apostrofata con epiteti poco gradevoli, poi ingiuriata, successivamente avrebbe persino rischiato lo scontro fisico con degli uomini definiti “apparentemente aggressivi”. “Non vogliamo che queste azioni condizioni le innumerevoli donne e ragazze che settimanalmente si recano al mercato per fare acquisti, ma vogliamo dire basta", dichiarano dal movimento.
“Ci chiediamo come sia possibile che una società, così detta civile, nel 2018, ancora non riesca a combattere la piaga dell’abusivismo?Ci deve scappare sempre il ferito o il morto?Non dimentichiamoci che c’è un collegamento sempre più stretto tra i parcheggiatori abusivi e la criminalità organizzata e che il decreto legge numero 14 del 2017, divenuto legge ed entrato in vigore il 22 aprile del 2017, prevede il Daspo anche nei confronti dei parcheggiatori abusivi, prevedendo, non solo una pena pecuniaria che va dai 707 ai 3104 euro, spe sso inefficace perché queste persone che non hanno nulla da perdere”. A scriverlo sono se mpre i portavoce dell’organizzazione leccese.
“Ricordiamo, inoltre, che i provvedimenti esposti possono essere messi in atto dal primo cittadino, secondo l’articolo 1 del R.D. 733/1931, in quanto egli agisce come autorità locale di pubblica sicurezza ed è attualmente materia di discussione alla Camera, se inasprire la pena con l’arresto fino a tre anni.
Fortunatamente l'episodio è stato ripreso integralmente e per questo ci riserviamo di sporgere querela dell'accaduto. Chiediamo risposte e provvedimenti duri e concreti da parte degli organi competenti, affinché si contrastino e si eradichino queste pericolose presenze parassitarie che pullulano nelle nostre città. È arrivato il momento di usare il pugno di duro, basta con palliativi inutili”, scrivono nella nota divulgata alla stampa, a seguito dell’episodio.