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Cronaca Nardò / Via Filippo Turati

Petardo per vendetta contro due tunisini. Identificato autore: ma si tratta di un equivoco

Un 22enne di Nardò denunciato dopo le indagini del commissariato: dopo una lite con stranieri, se l’è presa con gli ignari braccianti

NARDO’ – Ha punito coloro che non c'entravano nulla. E’ stato individuato il ragazzo che, nel tardo pomeriggio del 30 gennaio, lanciò un potente petardo contro l’abitazione in via Filippo Turati, a Nardò, abitata da due giovani braccianti agricoli di origine tunisina. Si tratta di un 22enne del luogo, già noto alle forze dell’ordine, che ora è stato denunciato in stato di libertà con l’accusa di accensione ed esplosioni pericolosi e danneggiamento. Tutto avvenne intorno alle 19 di quel giorno, quando una volante del commissariato di Nardò intervenne sul posto a causa del boato udito a diverse metri di distanza. Il piccolo ordigno, di fabbricazione artigianale, aveva provocato danni al portone di ingresso, ma fortunatamente i due contadini non erano in casa al momento dell’accaduto.

Gli agenti coordinati dal vicequestore aggiunto Pantaleo Nicolì hanno acquisito i primi elementi e visionato alcune immagini di una telecamera posta nei pressi dell’abitazione colpita. Da quei fotogrammi è emerso la sagoma di un giovane, dalla corporatura esile, con volto coperto da cappuccio: quel ragazzo fa su e giù lungo via Filippo Turati, per poi allontanarsi rapidamente al momento dell’esplosione.

Mentre i due giovani tunisini non hanno offerto elementi utili ad accertare il movente del gesto, i poliziotti hanno avviato ulteriori indagini.  Alcuni giorni prima del danneggiamento, nei pressi di Piazza Salandra, due stranieri verosimilmente  ubriachi  avevano avuto  una lite  violenta  con un gruppo di ragazzi. Questi ultimi, secondo i riscontri, sarebbero scappati perché minacciati con una bottiglia  ed una cintura di cuoio da due stranieri. Che non erano però i due malcapitati.

Ricostruito quest’ultimo episodio, l’attenzione è stata  concentrata su D.P.G. il 22enne di Nardò. In particolare, è stato fermato dagli agenti mentre  indossava gli stessi abiti che aveva addosso la sera del 30 gennaio, come chiaramente riportato nelle immagini della telecamera. Condotto in ufficio, e messo davanti a una serie di riscontri acquisiti, il 22enne ha confessato dopo aver inizialmente negato. Ha confermato ,a precedente lite con i due tunisini e di essere stato colpito con una cintura di cuoio. Ma avendo acquisito informazioni rivelatesi errate, ha danneggiato l’ingresso dell’abitazione dei due  ignari tunisini.

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