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Cronaca

Derby, Mantovano: "Stop trasferte dei baresi a Lecce"

Durante il vertice per la sicurezza il sottosegretario agli Interni ha chiesto di trovare i responsabili dei disordini ed ha dichiarato: "E' evidente che qualcosa non ha funzionato fin dalla partenza"

Una bufera. Com'era prevedibile. Con Alfredo Mantovano schierato in prima linea, per tentare di fare luce nella nebbia di fumogeni e cortine di fumo generate dalle bombe carte e scovare i responsabili. Il neo sottosegretario degli Interni usa toni durissimi: "Comportamenti non di barbarie, perché sarebbe fare un torto ai Barbari, ma di inselvatichimento". Il sistema di sicurezza e prevenzione è letteralmente saltato, in occasione del derby Lecce-Bari. Ed è saltato in un solo settore, quello occupato da 2mila e più sostenitori provenienti dal capoluogo di regione. Tutto perfetto per quanto riguarda le altre zone dello stadio, letteralmente gremito: 25mila spettatori, controllati dalla testa ai piedi. Sotto sequestro - come impongono le normative vigenti - bottiglie, accendini, tutto ciò che potrebbe essere utilizzato come oggetto contundente. Ma i tifosi provenienti da Bari sono giunti poco prima del fischio d'inizio. E si sono trovati davanti le porte spalancate. L'ingresso nel settore, che l'Unione sportiva Lecce aveva concesso loro come da accordi precedenti con l'Associazione sportiva Bari, non è stato centellinato come prevedibile, ma è risultato un fiume in piena senza alcun controllo. E per buona parte della gara, diversi esagitati fra i supporter baresi hanno avuto modo di lanciare in tutta tranquillità, all'indirizzo dei salentini assiepati in Tribuna Est, ma anche ai margini del campo di gioco, bombe carta e bottiglie di vetro, che sono filtrate senza "incomodi" nel settore.

A farne le spese, soprattutto bambini (alcuni dei quali fatti allontanare in tempo dai genitori, di fronte agli ordigni che stavano per esplodere) e disabili in carrozzella, che occupano abitualmente il parterre della tribuna e che sono stati costretti, insieme ai loro accompagnatori, ad allontanarsi in posizione più centrale per evitare la pioggia di vetro e fuoco. Il prefetto Gianfranco Casilli, già a margine di quanto accaduto, aveva spiegato ad alcuni giornali che non avrebbe voluto la presenza dei sostenitori del Bari a Lecce, ma che l'ok era giunto dall'Osservatorio del Viminale. Oggi, durante la riunione d'urgenza convocata proprio per vagliare i fatti ed accertare le responsabilità, il sottosegretario Mantovano ha sottolineato l'esistenza di "evidenti anomalie dipese da cause al momento all'esame dell'autorità per la sicurezza di Bari e di Lecce e dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive". Mantovano ha spiegato di aver già ascoltato il dirigente dell'Osservatorio "anche per capire che cosa si può fare in futuro per evitare situazioni del genere'".

Il sottosegretario, che sarà a Bari fra una settimana per approfondire la questione, ritiene che presto potranno esservi "dati più precisi su cosa non è andato per il verso giusto. E' evidente - ha spiegato - che se un numero consistenti di tifosi baresi ha raggiunto lo stadio di Lecce in tempi che non permettono il filtraggio e i controlli, qualcosa non ha funzionato sin da Bari. In questo momento le forze di polizia stanno lavorando per individuare i responsabili delle violenze, soprattutto all'interno dello stadio, ma nei limiti in cui i mezzi tecnici lo consentiranno anche per ciò che è accaduto sulla Brindisi-Lecce". Oltre ai petardi esplosi all'interno del "Via del Mare", al termine della gara vi è stata anche una sassaiola fra opposte fazioni sulle tangenziali. Un'agente di polizia è rimasta lievemente ferita a causa della rottura del parabrezza. E intanto, Mantovano già annuncia: "E' evidente che quello che è successo sabato a Lecce impedirà ai tifosi baresi di compiere trasferte a Lecce per un bel po' di tempo".

Oltre al fitto lancio di oggetti, con alcuni lievi ferimenti nel settore leccese e momenti di panico, i tifosi del Bari hanno potuto esporre sulla balaustra uno striscione palesemente offensivo nei confronti della città di Lecce, senza che fosse rimosso. Al termine della gara, almeno una decina di individui sono riusciti a scavalcare la recinzione ed entrare nel campo, per festeggiare la vittoria con i giocatori della propria squadra, azionando anche un idrante. Nel corso della gara, è stato anche infranto un divisorio che separa la Sud dal settore Distinti Sud-Ovest. Alcune bombe carta sono state indirizzate verso le forze dell'ordine che avevano occupato il settore dei Distinti per evitare l'ingresso di scalmanati. Al termine della gara, la polizia ha lanciato lacrimogeni per disperdere un assembramento di salentini ed evitare il contatto con i baresi che stavano uscendo per raggiungere auto e pullman. Il caso sta facendo discutere l'intera provincia di Lecce, che ora pretende si faccia piena chiarezza, a 360 gradi, sulle responsabilità di un sabato pomeriggio di pura e lucida follia.

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