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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Derby sotto inchiesta, Quarta: "Fatti privi di ogni fondamento"

L'imprenditore leccese, indagato per frode sportiva, ha dichiarato: "Chiarirò ogni circostanza davanti ai magistrati. Spero non si strumentalizzi politicamente questa grottesca vicenda". Interrogati nuovamente Carella e Giacobbe

 

LECCE – Il nome di Carlo Quarta era stato secretato, ma è uscito comunque e nelle prime ore di ieri sera ha iniziato a circolare di bocca in bocca, a essere ribattuto da ogni testata, comunicato sulle reti televisive. Imprenditore nel settore alimentare, 38enne, leccese, candidato alle prossime civiche con la lista Grande Lecce, a sostegno del sindaco uscente, e ritenuto vicino per legami di amicizia alla famiglia Semeraro, nella tarda mattinata di oggi Quarta ha deciso di esporsi pubblicamente con brevi dichiarazioni. Nelle quali, in sostanza, ha rigettato ogni accusa. Dicendosi pronto a fare chiarezza.

“Ho già dato ampia disponibilità agli inquirenti, attraverso il mio legale, a chiarire ogni circostanza, essendo i fatti privi di qualsiasi fondamento e tesi unicamente a strumentalizzare rapporti antichi fondati su sentimenti autentici”, ha detto Quarta, che è finito nell’inchiesta dalla Procura di Bari con l’accusa di frode sportiva.

“Mister X”, dunque – com’era stato ribattezzato, prima che emergesse la sua identità -, dopo essere stato indicato dall’ex capitano del Bari, Andrea Masiello, che l’avrebbe riconosciuto in una foto, come l’emissario leccese che avrebbe consegnato a lui e ai suoi amici Gianni Carella e Fabio Giacobbe 230mila euro, ha spiegato di essere stato tirato in ballo senza che vi sia motivo reale di credere in un suo coinvolgimento. 

I soldi, secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, sarebbero stati incassati per manipolare il derby del 15 maggio del 2011. Nel corso di quella gara, con il Lecce già in vantaggio di un gol, il calciatore siglò una clamorosa autorete, che, di fatto, chiuse i giochi. I salentini, allora allenati da Gigi De Canio, grazie a quella vittoria, riuscirono a conquistare l'agognata salvezza. Ma, secondo la Procura barese, non in modo del tutto lecito. Masiello ha chiarito, nei precedenti interrogatori, di aver ricevuto i soldi dall’imprenditore, giunto all’appuntamento presso l'hotel Tiziano a bordo di una Mercedes, per conto di uno dei figli del patron Giovanni Semeraro. 

Carlo Quarta-3“Prendo atto, mio malgrado - ha sottolineato oggi l'imprenditore - di essere stato maldestramente tirato in causa, come diffusamente riportato dagli organi di informazione”. L’imprenditore, che non si trova in città, in questo momento, ha sottolineato anche di non essere fuggito da Lecce, come qualcuno ha vociferato in giro. “Non vedo l'ora di chiarire tutto alla magistratura e non sono scappato: sono solo fuori Lecce perché ho sentito il bisogno di allontanarmi. Mi addolora – ha concluso - che tutto ciò arrechi ingiustamente dolore ai miei familiari ed ai miei amici e mi auguro che la barbarie non arrivi fino al punto di strumentalizzare politicamente la grottesca vicenda”.  Tant'è. Inevitabilmente, l'argomento sta scatenando in queste ore anche il dibattito politico, con accese zuffe verbali

Intanto, Gianni Carella e Fabio Giacobbe, oggi, sono sfilati nuovamente davanti al pm Ciro Angelillis. I due, come confermato dalle celle telefoniche, sarebbero stati insieme con Masiello a Lecce il 22 agosto dello scorso anno, giorno in cui sarebbe avvenuta la consegna del denaro. Finora hanno sempre negato ogni addebito, ma oggi pare abbiano deciso di cambiare atteggiamento e collaborare. L'interrogatorio di Carella è finito intorno alle 18,30, ed i verbali sono stati secretati. Così come quelli che riguardano le dichiarazioni di Giacobbe, che ha terminato circa mezzora dopo.

Secondo indiscrezioni, i due avrebbero fatto alcune ammissioni, che corroborerebbero quanto detto finora da Masiello, il quale, nelle sue ricostruzioni, aveva già spiegato di aver intascato 50mila euro. Le fette maggiori della torta, sarebbero andate proprio ai suoi amici. E' possibile anche che le nuove rivelazioni possano aver apportato all'inchiesta nuovi elementi sui quali svolgere approfondimenti. In mattinata, Carella e Giacobbe potrebbero essere destinati ai domiciliari dal gip Giovanni Abbatista.

Intanto, l’agenzia Ansa ha svelato che la Procura di Bari ha aperto un fascicolo per rivelazione del segreto istruttorio, a seguito proprio dell’emersione del nome di Quarta.

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