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Cronaca

Inchiesta su istituto per ciechi, il presidente insorge: "Sciacallaggio"

Il responsabile della struttura al centro di un'inchiesta ribadisce la totale estraneità ai fatti contestati e rivendica il risanamento dell'ente

LECCE – Dopo aver affermato la propria innocenza già all’indomani dell’indagine della guardia di finanza sull’utilizzo di alcuni fondi destinati alle attività dell’istituto per ciechi “Anna Antonacci”, il presidente Maurizio Antico, originario di Gallipoli, torna a far sentire la sua posizione con una lettera che riportiamo integralmente.

"È vergognoso che l’Istituto per i Ciechi ‘Anna Antonacci venga rappresentato come luogo di soprusi e azioni ignobili e che il sottoscritto, in quanto presidente del cda, sia additato all’opinione pubblica come il capo di un comitato dedito al malaffare.

A questo vile gioco io non ci sto più e tutelerò la mia onorabilità in ogni sede!Non mi nascondo dietro al dito della presunta innocenza, poiché chi come me non solo non ha nulla da nascondere ma vuole invece fare valere il proprio impegno ha chiesto in queste ore di essere ascoltato dai pubblici ministeri per chiarire ogni vicenda e presto spero di poter far luce sugli addebiti che eventualmente mi riguarderebbero.

Il Consiglio Direttivo, che in questi anni ho avuto l’onore di presiedere, ha sempre operato nell’interesse dell’Istituto e ha ottenuto risultati eccellenti. Oltretutto, dei suoi componenti la maggior parte è rappresentata da ciechi.Se nell’ambito delle attività legate a finanziamenti pubblici richiesti e ottenuti dall’Istituto si è nascosto qualche comportamento non lecito, sono gli interessi dell’Istituto stesso ad esserne vulnerati ed il sottoscritto è il primo a volere che emerga la verità dei fatti.

Il mio mandato andrà a scadere tra pochi giorni e non intendo essere riconfermato, ma lascio al mio successore il compito di tutelare verso chiunque le ragioni dell’Istituto Antonacci e quelle di coloro che ne ricevono il sostegno e l’aiuto. Non posso non pregiarmi del fatto che ho risanato l’ente; probabilmente ciò ha dato fastidio a qualcuno ma la mia coscienza trasparente e libera viene prima di ogni vincolo clientelare a cui non mi sono mai piegato.

Al momento del mio insediamento nell’agosto 2011, lo stato economico-finanziario dell’Istituto era disastroso, poiché esisteva una notevole esposizione debitoria e nessuna concreta prospettiva di rientro, oltre ad un totale stato di disorganizzazione acuito dalle dimissioni rassegnate dal precedente Presidente nel marzo 2011.

L’esame della situazione economico-patrimoniale evidenziava l’esistenza di debiti verso banche, fornitori, dipendenti, pari a circa 1milione e 600mila euro; la presenza di dipendenti i cui costi erano privi di copertura finanziaria; lo stato di quasi degrado dell’immobile; un’entità di proventi molto modesta.

Ho investito gran parte della mia esperienza imprenditoriale, a titolo assolutamente gratuito, per avviare un’azione di risanamento e di rilancio che ha comportato, per un verso, l’eliminazione dei costi privi di copertura e, per altro verso, il rilancio e la valorizzazione dei fini propri dell’Istituto.

È stata sottoscritta una convenzione con la ASL/Le per il potenziamento dell’ambulatorio oculistico specialistico, cd. Centro di Ipovisione, unico in Provincia per la cura e la riabilitazione visiva dei ciechi e ipovedenti; si è proceduto al recupero dell’intero patrimonio librario, composto da oltre 10mila volumi, che marciva nelle stanze umide e buie dei piani superiori dell’Istituto; è stata allestita una sala adibita a biblioteca Braille che è stata inserita nel circuito delle biblioteche provinciali; si è proceduto al potenziamento del Centro Braille per la produzione di libri per scolari ciechi e ipovedenti; è stata istituita la Casa per Ferie per l’integrazione sociale dei ciechi e ipovedenti; si è proceduto alla valorizzazione del patrimonio dell’Istituto, attraverso la sottoscrizione di una convenzione con il Comune di Lecce, finalizzata al restauro delle Mura Urbiche e dei Giardini annessi all’Istituto, da rendere fruibili ai visitatori.

La tanto demonizzata Casa per Ferie (altro che B&B…!) è solo una delle tante iniziative ideate nel 2012 col duplice benevolo intento di promuovere la socializzazione e l’integrazione sociale dei ciechi e, al tempo stesso, trarre risorse modeste, ma di fatto in grado di assicurare all’Istituto un’autonomia finanziaria utile alla propria sopravvivenza. La Casa per Ferie è stata adibita in locali che il Comune di Lecce aveva dignitosamente ristrutturato e che, da tempo, giacevano in stato di abbandono e avendo cura di richiedere e ottenere le necessarie autorizzazioni da parte dello stesso Comune di Lecce al fine della sua attivazione. Ai relativi oneri si è fatto fronte accedendo ad un prestito bancario di 75mila euro richiesto e ottenuto presso la Banca Prossima che ha accreditato la somma in due soluzioni, rendendo in tal modo possibile la sistemazione e la fruibilità delle camere, come è facilmente riscontrabile dai movimenti bancari e dalle fatture di spesa.

maurizioantico-2La Casa per Ferie è stata un’iniziativa fortemente voluta e accolta con entusiasmo dai ciechi, che spesso l’hanno usata anche a titolo gratuito per sé o per ospitare personaggi illustri appartenenti al mondo della cecità e non corrisponde al vero la notizia più volte riportata su alcuni giornali che siano stati solo dur ciechi a soggiornarvi, poiché i primi ospiti sono stati un gruppo di bambini ciechi provenienti dalla Bielorussia con i loro accompagnatori personali!

L’iniziativa ha consentito all’Istituto di procurarsi quelle disponibilità che, restando fedele alle finalità proprie, gli consentono di pagare il mutuo acceso per l’estinzione dei debiti preesistenti. Infatti, per risanare la situazione debitoria sono stati accesi due mutui ipotecari, per un importo complessivo di 500mila euro, procedendo a transazioni particolarmente vantaggiose che hanno consentito di poter estinguere completamente i debiti. Al pagamento della rata di mutuo si provvede attualmente con i proventi derivanti dalla gestione dei locali, affidata ad una cooperativa selezionata a seguito di pubblico bando.

Queste sono solo alcune delle azioni che ho posto in essere per risanare l’ente ed assistere ad uno sciacallaggio di portata inaudita nei miei confronti mi rattrista come uomo e come cittadino. In attesa di far valere le mie ragioni nelle sedi deputate spero mi si dia la possibilità di raccontare una verità che, non si sa per quale ragione, si vuole tenere nascosta".

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