Difformità con Dia, sigilli all'impianto fotovoltaico
I militari di finanza e carabinieri hanno posto sotto sequestro un impianto risultato nell'esecuzione differente rispetto alla dichiarazione di inizio attività edilizia. La protesta degli operai
CORIGLIANO D'OTRANTO - I militari della compagnia provinciale della guardia di finanza di Otranto ed i carabinieri della compagnia di Maglie hanno posto sotto sequestro un impianto fotovoltaico nelle campagne di Corigliano d'Otranto: durante i controlli il progetto è risultato completamente difforme alla Dia (denuncia di inizio attività edilizia), con gli uomini delle fiamme gialle e dell'arma, costretti a porre i sigilli all'impianto, già collegato all'Enel e funzionante da una settimana, riscontrando troppe incongruenze tra il progetto iniziale e i lavori in corso. Si tratta dell'atto conclusivo di indagini avviate già da qualche settimana, con un'acquisizione di documenti presso il Comune (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=27673 e https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=27687).
I militari hanno dovuto fare i conti, durante l'operazione, con qualche situazione piuttosto controversa: dapprima, la difficoltà a reperire le chiavi d'ingresso alla struttura, e poi l'improvvisa protesta inscenata dagli operai dell'azienda di Soleto che ha realizzato il progetto; la curiosità sta nel fatto che l'impianto stesso risulta essere stato già venduto ad una società, con sede a Bari, per la gestione, azienda di cui si sa che gli investitori sono spagnoli. Quindi, non si comprendono ancora le ragioni dell'improvviso sit-in di lavoratori di una ditta che non c'entrerebbe più nulla nella conduzione della struttura.
Il business del fotovoltaico continua a registrare una sensibile impennata specialmente nel Salento, e sta, dunque, impegnando in maniera assidua le forze dell'ordine, in quanto i controlli in materia ambientale si rendono necessariamente più serrati. A buon diritto, soprattutto se, come emerge da questa vicenda, dietro al mercato dell'energia pulita pugliese, piombino interessi che portano piuttosto lontano dalla realtà regionale.
I militari hanno dovuto fare i conti, durante l'operazione, con qualche situazione piuttosto controversa: dapprima, la difficoltà a reperire le chiavi d'ingresso alla struttura, e poi l'improvvisa protesta inscenata dagli operai dell'azienda di Soleto che ha realizzato il progetto; la curiosità sta nel fatto che l'impianto stesso risulta essere stato già venduto ad una società, con sede a Bari, per la gestione, azienda di cui si sa che gli investitori sono spagnoli. Quindi, non si comprendono ancora le ragioni dell'improvviso sit-in di lavoratori di una ditta che non c'entrerebbe più nulla nella conduzione della struttura.
Il business del fotovoltaico continua a registrare una sensibile impennata specialmente nel Salento, e sta, dunque, impegnando in maniera assidua le forze dell'ordine, in quanto i controlli in materia ambientale si rendono necessariamente più serrati. A buon diritto, soprattutto se, come emerge da questa vicenda, dietro al mercato dell'energia pulita pugliese, piombino interessi che portano piuttosto lontano dalla realtà regionale.