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Cronaca

Dimessa per due volte, ritorna in ospedale in coma con un’ischemia: indagati dieci medici

Disposta una perizia nell’ambito dell’inchiesta aperta in seguito alla denuncia sporta dalla paziente, una 47enne di Leverano, su quanto vissuto lo scorso gennaio al “Vito Fazzi” di Lecce

LECCE – Giunse per tre volte, nel giro di tre giorni, al pronto soccorso dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, le prime due fu dimessa, la seconda anche per mancanza di posti, la terza invece si presentò in coma e fu sottoposta a un delicato intervento chirurgico.

Aveva un’ischemia cerebellare, ma nella prima circostanza i suoi malesseri, quali parestesia in alcuni punti del volto e difficoltà di deambulazione, sarebbero stati associati ai valori pressori elevati, mentre nella seconda, quando i sintomi erano vertigini e vomito, non sarebbero stati eseguiti i necessari approfondimenti.

E’ questo il racconto della paziente, una 47enne di Leverano, dell’esperienza vissuta lo scorso gennaio e di cui ancora oggi porta i segni (continua a fare riabilitazione) messo nero su bianco nella denuncia sporta attraverso il suo difensore Massimiliano Petrachi.

Sarà una perizia a stabilire come siano andate realmente le cose, se ci siano profili di colpa medica da parte dei camici bianchi - sono dieci quelli individuati e quindi indagati nel fascicolo di cui è titolare il pubblico ministero Maria Consolata Moschettini - che la ebbero in cura.

A svolgerla, entro 90 giorni, a partire dal 16 ottobre, saranno il medico legale Roberto Vaglio e il neurologo Antonio Montinaro che oggi (in sede di incidente probatorio) hanno ricevuto l’incarico da parte del giudice Michele Toriello. All’udienza hanno preso parte anche i medici attraverso i loro difensori (gli avvocati Donato Mellone, Gianfranco Gemma, Roberto Rella, Italo Foggetti, Andrea Sambati, Viola Messa ed Ernestina Sicilia), nominando consulenti di parte.

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