Dipendente Securpol, licenziato “per grave insubordinazione”. La replica dell’azienda
L’istituto di vigilanza ha voluto rettificare quanto dichiarato in un articolo dal sindacato Usb, affermando che il licenziamento è avvenuto in quanto il lavoratore non avrebbe avuto rispetto della gerarchia aziendale, sfidando apertamente l’amministratore unico
LECCE – Securpol Security smentisce le dichiarazioni rese da Usb in merito al presunto licenziamento di un dipendente che avrebbe affisso un volantino di protesta redatto dallo stesso sindacato. “Nell’articolo – scrive il legale rappresentante dell’istituto di vigilanza, seppure con toni dubitativi, si legge che l’azienda avrebbe estromesso un dipendente reo di aver affisso un volantino e ancora che l’azienda avrebbe maturato pesanti arretrati nel pagamento delle retribuzioni e imporrebbe turni di lavoro non rispettosi delle previsioni contrattuali”.
“Il licenziamento della guardia giurata Antonio Grasso è stato disposto a seguito di grave insubordinazione nei confronti dei superiori e della direzione aziendale. Il dipendente in questione ha infatti dichiarato di non riconoscere i gradi gerarchici esistenti nell’istituto e ha sfidato ad un confronto diretto lo stesso amministratore unico – si legge ancora-. Questa condotta è stata tenuta da Grasso a seguito di richiami bonari per l’affissione irregolare di volantini sindacali”.
“Il pieno rispetto della disciplina contrattuale in merito di retribuzioni e turnazioni presso Securpol Security è stata verificata positivamente in almeno tre occasioni – aggiunge l’avvocato – negli ultimi due anni a seguito da parte della direzione provinciale del Lavoro, a seguito di regolare ispezione”.