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Cronaca Castro

Disperso da ieri: ricerche difficili nel mare a forza 7

Ieri le motovedette sono riuscite a trovare solo giubbotto e cappello del 30enne di Muro caduto dalle rocce di Castro durante una battuta di pesca. Anche oggi il maltempo sta frenando le operazioni

Nessuna novità. Di Alessandro Caputo, il 30enne idraulico di Muro Leccese scomparso nelle acque di Castro Marina, dove s'era recato a pesca con un amico, restano per ora solo l'impermeabile ed il berretto che indossava ieri mattina, al momento di quella maledetta caduta nel vuoto. Alle 11 di oggi erano trascorse esattamente 24 ore dal drammatico episodio. Un ruzzolone accidentale dalla roccia, in località Punta Romanelli, forse dovuto alle onde violente. Un volo di quasi una quindicina di metri in mare, risucchiato dalla tempesta. L'amico che lo osservava impotente dall'alto, avvisando i soccorsi, prima di vederlo scomparire alla vista. Doveva essere una battuta di pesca sportiva. S'è trasformato in un incubo ad occhi aperti.

Ieri, a causa del maltempo, le ricerche erano state sospese. Questa mattina la capitaneria di porto di Otranto, che sta coordinando gli interventi con il supporto dei carabinieri della compagnia di Maglie, dei vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce e della guardia di finanza, la quale ha messo a disposizione un proprio elicottero, ha tentato di riprendere le operazioni nel tratto di mare interessato, non lontano dalla celebre Grotta della Zinzulusa. Ma il mare da Sud-Sud Est ha raggiunto forza sette, e per tutta la giornata è spirato un vento da Sud-Est a 40 nodi. Condizioni che hanno reso ancora una volta difficili le operazioni delle motovedette.

Lo stesso elicottero dei militari della finanza è rimasto bloccato a terra per le condizioni avverse, come già accaduto ieri all'apparecchio dei vigili del fuoco, partito da Bari, ma arresosi a Brindisi, e ad uno dell'aeronautica militare. Difficile andare per cielo, come alla guardia costiera per mare, tramite i mezzi partiti da Leuca e Otranto (le motovedette Cp 886 e Cp 809). I carabinieri hanno agito via terra, osservando lo specchio d'acqua in burrasca dalla costa con i binocoli. Presenti anche il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Brindisi e due pattuglie terresti della guardia costiera, una delle quali dell'ufficio marittimo di Castro. Nella mattinata, però, le ricerche, anche a causa della pioggia incessante, sono state interrotte, per essere riprese nel pomeriggio, anche in virtù di un leggero miglioramento del tempo che ha permesso alla motovedetta di Otranto di salpare gli ormeggi. Ma nel tardo pomeriggio, con l'arrivo dell'oscurità, ha dovuto fare mestamente rientro senza novità sostanziali.

La prima richiesta d'intervento era giunta nella tarda mattinata di ieri presso la sala operativa dell'ufficio circondariale marittimo-guardia costiera di Otranto, attraverso una chiamata della compagnia dei carabinieri di Maglie. A segnalare l'accaduto, come detto, un amico di Caputo. La guardia costiera di Otranto aveva subito preso in mano le operazioni, inviando sul posto per le ricerche le motovedette Cp 809 e Cp 518 e due pattuglie su strada. La prima a raggiungere la zona era stata la motovedetta Cp 809, che aveva tentato di battere lo specchio d'acqua, nonostante mare grosso da Sud-Sud Est con forza 5-6. Ricerche tanto più difficili a causa della risacca nei pressi della costa. Gli equipaggi erano riusciti a recuperare solo alcuni indumenti, ma senza scorgere il malcapitato. In assistenza, per ampliare le ricerche, erano giunte così la motovedetta Cp 886 di Leuca e la motovedetta dei carabinieri Cc 806 salpata dal porto di Otranto. Le condizioni meteo non avevano però permesso agli elicotteri dei vigili del fuoco di Bari e dell'84° Csar dell'aeronautica militare di Brindisi di raggiungere la zona. Stessi problemi anche per il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Bari. Alle 18 di ieri, la decisione di sospendere. Era ormai buio.

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