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Cronaca Otranto

Dodici immigrati a bordo di una “chiatta”. Ma vengono scoperti e recuperati

Al largo di San Cataldo, il gruppo, a bordo di una piccola imbarcazione, sale di nascosto su una piattaforma in mare trainata da un rimorchiatore; ad accorgersi della loro presenza il comandante, che allerta subito i soccorsi

OTRANTO – Sono tutti uomini, adulti e stanno bene. Non si conosce ancora molto della loro provenienza, ma sono stati recuperati nel tardo pomeriggio nelle acque di San Cataldo. Altri dodici clandestini rintracciati sulla rotta per il Salento, a conferma del fenomeno migratorio che non si arresta: ma, dopo il maxi-sbarco di Porto Badisco, i flussi tornano a rappresentarsi con numeri ridotti, così come le cronache più recenti avevano abituato. Ma sono arrivi costanti.

Dopo la tregua di un paio di giorni, dunque, il “don Tonino Bello” torna ad ospitare altre persone, venute presumibilmente dal Nord Africa, passando per i porti di Turchia o Grecia. Erano a bordo di una piccola imbarcazione, lunga circa cinque metri, quando gli immigrati hanno avvistato una chiatta trainata da un rimorchiatore (ossia un rettangolo galleggiante senza motore con un cavo di traino collegato ad un rimorchiatore), con una murata esterna di circa 5 metri (ma che compreso l’interno, arriva a toccare 15 metri), lunga 70 metri e larga 24.

Gli immigrati hanno raggiunto la piattaforma in mare, raggiungendo la scala posta sulla murata e sono saliti sopra la chiatta. Ma il capitano dell’imbarcazione, che aveva precedentemente avvistato l’unità navale in mare, si è accorto della loro presenza sulla chiatta ed ha lanciato l’allarme.

Prontamente la motovedetta di soccorso della Guardia Costiera di Otranto é intervenuta sul posto, per recuperare i migranti. Ma a causa delle avverse condizioni meteo-marine, i militari hanno dovuto attendere che la situazione climatica migliorasse, per garantire la massima incolumità dei clandestini. Una volta ripresi e fatti salire sulla motovedetta, sono stati condotti nel porto della città dei Martiri, dove, caricati su un pullman, sono stati poi trasferiti al centro di prima accoglienza, dove al momento i volontari della Misericordia stanno provvedendo a soccorrerli e rifocillarli. Le operazioni di identificazione avranno luogo domattina, con la partecipazione di tutte le forze dell’ordine territoriali.

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