Dopo aver accoltellato la fidanzata per gelosia, torna a casa Vitali: domiciliari
Il 30enne di Morciano era finito in carcere ieri con l’accusa di tentato omicidio. In lacrime, davanti al giudice: “Non volevo ucciderla”
LECCE - Ha lasciato il carcere Giorgio Vitali, il 30enne di Gagliano di Leuca arrestato ieri per il tentato omicidio della ragazza di 26 anni, a Morciano di Leuca. Il giudice Vincenzo Brancato, al termine dell’interrogatorio tenutosi in mattinata, gli ha concesso i domiciliari, accogliendo così la richiesta del difensore, l’avvocato Paolo Pepe, avanzata alla luce di diversi elementi: la confessione, il pentimento, l’assenza del pericolo di fuga e di reiterazione del reato e lo stato di incensuratezza.
Non aveva alcuna intenzione di uccidere la sua donna, ma la gelosia gli avrebbe tolto i lumi della ragione tanto da impugnare un coltello e affondare più volte la sua lama alle spalle dell’amata. Si è difeso così davanti al giudice Vitali, provato dal rimorso, confessando, in lacrime, il terribile gesto così come, dopo qualche resistenza iniziale, aveva fatto con i carabinieri della stazione di Salve e ai colleghi del Norm della compagnia di Tricase.
L’episodio risale alla notte di domenica scorsa, a Morciano, in un'abitazione dei famigliari della vittima. Al culmine di una discussione, dovuta alla gelosia, Vitali ha impugnato un coltello da cucina e dopo aver ferito la fidanzata (che fortunatamente non è in pericolo di vita), si è allontanato, contattando poi un’amica di lei che giunta sul posto ha allertato il 118.