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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Scorrano

Dopo la condanna a 18 anni, ora c’è il sequestro per mezzo milione di euro

Giuseppe Amato, detto “Padreterno”, 63 anni, di Scorrano, al centro dell’operazione “Tornado”, è stato destinatario di un provvedimento emesso dal Tribunale di Lecce, finalizzato alla confisca

SCORRANO - Dopo la condanna a diciotto anni di reclusione rimediata lo scorso febbraio nel processo con il rito abbreviato scaturito dall’operazione “Tornado”, arrivano nuovi guai per Giuseppe Amato, detto “Padreterno”, 63 anni, di Scorrano. Questi, ritenuto a capo del sodalizio criminale attivo a Maglie e dintorni, smantellato con il blitz del 24 giugno 2019, nei giorni scorsi è stato destinatario di un maxi sequestro di beni, dal valore di circa 500mila euro.

Ad eseguire il decreto emesso dal Tribunale di Lecce, sezione riesame e misure di prevenzione, sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Maglie, al termine di una complessa e prolungata attività investigativa.

In particolare, stando alle indagini, svolte con accertamenti patrimoniali che hanno interessato il tenore di vita, le disponibilità finanziare, il patrimonio mobiliare ed immobiliare e le attività economiche riconducibili a “Padreterno”, sarebbe stato appurato il reimpiego di denaro, provento di attività illecite, evidenziando il requisito di sproporzionalità tra beni mobili ed immobili acquisiti e redditi dichiarati, per un ammontare complessivo, come detto, di circa mezzo milione di euro.

SEQ 1-3

Così, il collegio presieduto dal giudice Roberto Tanisi e dai colleghi Giovanni Gallo e Pietro Errede, hanno disposto i sigilli su diversi fabbricati, terreni, conti correnti e libretti riscontrati presso gli uffici postali, nonché autoveicoli, ritenuti dagli inquirenti di proprietà del 63enne. Nello specifico, il sequestro finalizzato alla confisca, ha riguardato: otto immobili (di cui cinque abitazioni e tre fabbricati; quattro terreni in agro di Scorrano; tre autovetture e un motociclo; rapporti finanziari e postali (conti correnti e libretti).

Amato è assistito dagli avvocati difensori Vincenzo Blandolino e Ladislao Massari.

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