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Cronaca

Immigrazione: Lecce, un residente su 20 è straniero. Per l'integrazione è al 70° posto

Si celebra la giornata mondiale del Migrante e a partire dalle 9.30, presso la sala consiliare della Provincia, Integra Onlus, alla presenza del viceministro dell'Interno Bubbico, sta presentando il dossier statistico "Dalle discriminazioni ai diritti"

LECCE - Si celebra oggi la giornata mondiale del migrante e a partire dalle 9.30, anche a Lecce,  presso la sala consiliare della Provincia, Integra Onlus, alla presenza del viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, sta presentando il Dossier statistico immigrazione. “Dalle discriminazioni ai diritti” – Rapporto Unar a cura del Centro studi e ricerche Idos.

Il rapporto annuale, in precedenza realizzato per organizzazioni ecclesiali, nel 2013 è stato curato per conto della Presidenza del Consiglio dei ministri-Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali e risulta essere uno strumento indispensabile per  la comprensione di un fenomeno complesso quale quello dell’immigrazione che in Italia è andato acquistando una dimensione crescente nel corso degli ultimi decenni.

Il dossier offre un’analisi organica delle migrazioni imperniata su vari aspetti, con un ampio supporto di dati statistici: il contesto internazionale; i flussi migratori e la presenza di immigrati e rifugiati in Italia; il mondo del lavoro; i diversi livelli di inserimento sociale; i contesti regionali.

Più di 470 pagine per un’analisi organica delle migrazioni, con un ampio supporto di dati statistici, dal contesto internazionale ai flussi migratori e alla presenza di immigrati e rifugiati in Italia. E poi, il mondo del lavoro, i diversi livelli di inserimento sociale, i contesti regionali. La Puglia, il Salento, crocevia nel cuore del Mediterraneo, che conoscono bene il fenomeno con le decine e decine di sbarchi di clandestini che si continuano a registrare tutti gli anni.

Parliamo del dossier statistico 2013 sull’immigrazione, il “Rapporto Unar, dalle discriminazioni ai diritti”, pubblicato dal Centro studi e ricerche Idos/Immigrazione, con la prefazione del ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge: “La cultura dell’accoglienza e la capacità di adattamento, che certamente caratterizzano l’Italia – scrive – hanno dovuto, per lungo tempo, supplire la mancanza di politiche organiche sull’immigrazione e l’integrazione. La carenza di una governance del fenomeno migratorio ha prodotto, da una parte, marginalità e sofferenza di una larga fetta della popolazione di origine straniera, dall’altra, lo spaesamento degli autoctoni davanti alle sempre più evidenti trasformazioni demografiche; spaesamento che si è tradotto talvolta in ostilità, anche a causa di messaggi poco accorti diffusi da alcuni media, politici e uomini delle istituzioni”.

Secondo l’indagine prodotta sull’immigrazione, l’Italia si è affermata come rilevante area di sbocco per i flussi migratori internazionali soprattutto nel 2000, ma anche nell’attuale periodo di crisi si continua a registrare un aumento della presenza straniera: da poco più di 3 milioni di residenti stranieri nel 2007 si è passati a 4.387.721 nel 2012, pari al 7,4 per cento della popolazione complessiva. Nello stesso arco di tempo i soggiornanti non comunitari sono passati da 2,06 milioni a 3.764.236 e, secondo la stima del Dossier, la presenza straniera regolare complessiva è passata da 3.987.000 persone a 5.186.000, non solo per l’ingresso di nuovi lavoratori ma anche per via dei nati direttamente in Italia e dei ricongiungimenti familiari.

Particolarmente contenuto è stato l’aumento nel 2012: +8,2 per cento tra i residenti (nel cui registro gli inserimenti possono anche essere tardivi, nonché sottoposti a verifica in conseguenza del Censimento) e +3,5 per cento tra i soggiornanti non comunitari, come pure nella stima della presenza regolare complessiva elaborata dal Dossier.

L’utilità di un Rapporto statistico appare evidente per la comprensione di un fenomeno complesso quale quello dell’immigrazione, una realtà che in Italia è andata acquistando una dimensione crescente nel corso degli ultimi decenni.

Puglia, immigrazione e integrazione nel 2013

Scorrendo le cifre sulla concentrazione di residenti stranieri nelle province di capoluogo della Puglia, nella provincia di Lecce se ne contano 16.800, di 4.400 vivono in città, dove 1 residente su 20 è cittadino straniero. Ma il dato su cui riflettere, è un altro, e riguarda l’integrazione e le pari opportunità, nello specifico gli indicatori e gli indici territoriali di inserimento.

Il potenziale di integrazione espresso in Puglia, sempre secondo il dossier, risulta essere particolarmente basso, essendo l’indice pari a 39,8 su una scala da 1 a 100, che  la colloca al penultimo posto. Tra le province pugliesi la graduatoria che ne risulta vede in posizione più alta Lecce, al 70° posto tra le 103 province italiane, seguita da Brindisi (77° posto).

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