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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Albanesi, marocchini, cinesi. In Puglia sono centomila gli stranieri regolari

Presentato da Caritas e Migrantes il ventiduesimo dossier statistico sul fenomeno migratorio: in regione, uno straniero su tre è albanese. Tutti i dati sull'età, la presenza femminile, con una luce sulla presenza nelle carceri

LECCE – Albanesi, marocchini, cinesi, di ogni etnia o provenienza, con oltre la metà di loro in un’età inferiore ai 45 anni, prevalentemente non sposati, con le proprie storie, i volti e la ricerca di un futuro migliore da trovare oltre i propri confini. Sono centomila gli stranieri regolari in Puglia, secondo quanto rileva il 22esimo dossier statistico sull’immigrazione, presentato stamattina a Bari, dalla Caritas regionale e da Migrantes.

Un resoconto che cerca di dare un volto alle cifre, di non fermarsi ai numeri freddi, ma che di essi si nutre per raccontare qualcosa in più, rispetto ad un fenomeno complesso, quanto ormai strutturale, di cui bisogna saper tener conto.

Si tratta di un dato, che, nel suo specifico, rappresenta circa il 2 per cento del totale nazionale, ritenuto stabile ed inferiore alle quote delle grandi regioni settentrionali. Al 31 dicembre scorso i cittadini non comunitari, titolari di permesso di soggiorno, erano 64.894, ossia l'1,8 per cento delle presenze rilevate sul territorio nazionale.

La principale collettività, presente in Puglia, è quella albanese, con il 33 per cento delle presenze non comunitarie, seguita da Marocco (12 per cento), Cina (6,5 per cento), Georgia (4,2 per cento), Ucraina (4,2 per cento), India (3,3 per cento) e Tunisia (3,3 per cento).

Secondo il rapporto Migrantes, come riporta l’Ansa, il fenomeno immigratorio ha caratteristiche giovanili con quasi un quarto (23,6 per cento) dei soggiornanti con un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, a fronte di una media nazionale del 20,1 per cento, mentre il 32,6 per cento ha tra i 30 e i 44 anni (34,1 per cento in Italia).

In Puglia, la percentuale di titolari di permesso di soggiorno celibe o nubile si attesta al 53,9 per cento, al di sotto del 56,5 per cento della media nazionale. I coniugati si attestano al 44 per cento: la percentuale più alta di celibi-nubili è del 57,7 per cento, mentre la più bassa si registra a Lecce, con il 49,4 per cento. Sempre a Lecce, si registra il più alto numero di coniugati (47,9 per cento).

La presenza femminile tra i soggiornanti stranieri in Puglia è pari al 48,2 per cento ed inferiore a quella nazionale (49,5 per cento), con uno scarto ancora più rilevante rispetto alla media del Sud d'Italia. Il dato più alto sulla percentuale di donne si registra in provincia di Taranto (52,9 per cento), seguito dalla provincia di Bari (49,3 per cento).

Nel dossier, viene accesa una luce sulla situazione dei migranti nei penitenziari pugliesi: su 4.427 detenuti, secondo i dati del ministero della Giustizia al 30 aprile scorso, sono circa il 19 per cento pari a 839 unità. Un dato considerevole – è stato spiegato - inferiore alla media nazionale che supera il 36 per cento.

Secondo la Caritas in Puglia, è elevata la percentuale delle condanne definitive (52,1 per cento) e la regione registra il primato negativo del numero di stranieri detenuti in semilibertà: uno su 88. Negli 11 istituti pugliesi la situazione complessiva dei detenuti (a prescindere dalla nazionalità) registra la più alta percentuale di sovraffollamento, pari al 188 per cento.

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