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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ipotesi truffa a Comunità Europea e Regione / Otranto

“Hydruntiade”, nell’occhio del ciclone anche il progetto del dragaggio del porto

Nell’inchiesta che ha investito l’amministrazione di Otranto luci accese sul finanziamento per l’intervento: sarebbe stato ottenuto con diverse false attestazioni e l’incarico a un esperto esterno “prestanome” dei due fratelli Cariddi

OTRANTO – C’è anche l’ipotesi truffa ai danni della comunità europea e della Regione Puglia e peculato tra le contestazioni fatte dalla Procura di Lecce ai protagonisti dell’inchiesta Hydruntiade, che ha portato all’arresto di dieci persone, tra cui i due fratelli Cariddi, rispettivamente Pierpaolo, sindaco in carica che ha presentato le proprie dimissioni, e Luciano, suo predecessore alla guida della Città dei Martiri. Le contestazioni riguardano il progetto di dragaggio del porto idruntino per cui l’amministrazione aveva ricevuto un milione di euro di finanziamento europeo. Soldi, però, stando alle ricostruzioni contenute nelle indagini, ottenuti attraverso false attestazioni.

In particolare, nell’occhio del ciclone la progettazione tecnica che sarebbe stata redatta materialmente dai fratelli Cariddi e fatta risultare a firma di un esperto esterno, ovvero Salvatore Mitello (al momento tra gli indagati). Requisito fondamentale, infatti, per accedere ai fondi era che l’importo non superasse la differenza tra i costi ammissibili e il “risultato operativo” dell’investimento: calcolo da dedurre e documentare per mano di un esperto qualificato.

Le intercettazioni del luglio 2018 attesterebbero come gli indagati, presa coscienza dei requisiti necessari, abbiano da subito manifestato la necessità di presentare alla Regione Puglia, attraverso una figura esperta una relazione di compatibilità in materia di aiuti di Stato per gli interventi di dragaggio nel porto, con l’obiettivo di accedere al finanziamento e ottenere l'anticipo delle spese di progettazione tecnica per la proposta con cui Comune di Otranto si era candidato.

Nello specifico, i fratelli Cariddi assieme ai tecnici del Comune avrebbero concordato di simulare la consulenza di un soggetto esterno, individuato in Mitello che doveva fungere da prestanome per rendere ammissibile il progetto. I due, infatti, avrebbero predisposto in prima persona la relazione, avendo già predeterminato che il risultato del calcolo operativo (e dunque il rapporto tra entrate ed uscite) dovesse essere pari a zero, se non addirittura negativo (così come poi in effetti avverrà nella relazione “firmata” da Mitello), per rendere ammissibile la proposta (e accedere al 100% del finanziamento richiesto), facendola firmare all’esperto “prestanome” e rammentandogli di farla risultare suo elaborato.

Da qui sarebbe scaturita una simulazione della procedura di conferimento d’incarico a Mitello, formalizzato con determina a firma di Emanuele Maggiulli (anche quest’ultimo tra gli arrestati). Il professionista incaricato, secondo la Procura, a sua volta avrebbe attestato falsamente “la effettiva insussistenza di situazioni di conflitto di interessi per lo svolgimento dell'incarico affidato” e di “cause di inconferibilità ed incompatibilità in relazione all'incarico”, depositando una prima versione della relazione il 29 agosto successivo (con un saldo negativo di 7.567 euro quale risultato operativo su un arco temporale di 15 anni) e una seconda il 15 novembre che calcolava il risultato operativo su un arco temporale di 25 anni, per un “saldo” negativo di - 52.601,00 euro.

Il progetto, approvato dal Comune di Otranto con delibera di giunta del 17 settembre, veniva così ammesso al finanziamento per un importo pari a 1.007.045,64 euro con determinazione del dirigente sezione trasporto pubblico locale e grandi progetti del 19 marzo 2019.

Incongruenze nel capitolo di bilancio

Quale conseguenza della falsa procedura di affidamento di incarico al “tecnico esterno”, l’amministrazione comunale, stando agli inquirenti, provvedeva a liquidare un compenso di 5.075,20 euro a Mitello. Per recuperare ed erogare queste somme, si sarebbe consumata un’ulteriore truffa ai danni della Regione.  

Analizzando, infatti, il capitolo di bilancio relativo, alla voce “Spese di investimento per beni immateriali opera dragaggi”, si evincerebbe che riguardi le somme derivanti dal “fondo rotativo regionale per l'anticipazione delle spese di progettazione tecnica a favore delle amministrazioni pubbliche” concesso dalla Regione Puglia, con determina del 7 maggio 2018, in accoglimento dell’istanza, presentata il 3 aprile precedente dal sindaco Cariddi per conto del Comune di Otranto, di concessione di un contributo di 30mila euro per attività di progettazione dell’intervento di “dragaggio e gestione dei sedimenti estratti nel porto di Otranto”.

Stando, però, agli atti acquisiti dalla guardia di finanza, ci sarebbero importanti e gravi incongruenze sul contributo, richiesto e concesso per un costo stimato di 30mila euro, che avrebbe dovuto coprire per intero le attività di progettazione della Geoambiente, come chiarito nella determina del 21 marzo a firma del dirigente comunale Maggiulli, in cui viene richiamato un asserito ma inesistente preventivo della ditta.

In buona sostanza, le somme, liquidate a Mitello per attività mai effettuate, vengono imputate ad un capitolo di bilancio che attinge ad un finanziamento richiesto ed ottenuto per una voce completamente diversa, ovvero l'incarico conferito ad una ditta per la realizzazione del “piano di gestione dei sedimenti e di analisi delle sabbie da dragare nel porto di Otranto”.

Emergerebbe inoltre che dalla documentazione relativa all’incarico alla Geoambiente, l'unico preventivo presentato in nome e in conto della ditta risulti il 10 maggio per 17mila euro più Iva (e quindi, per un importo complessivo di 20.740 euro). Preventivo, tra l’altro, che i tecnici comunali coinvolti, presentavano come risultato di un ribasso offerto “spontaneamente” dalla ditta rispetto al costo stimato dal Comune necessario “a seguito di indagini di mercato” (ovvero 18.000 euro), esattamente l'importo che era oggetto del preventivo presentato originariamente dalla Geoambiente, così da giustificarne l’incarico. Sarebbe stata, pertanto, documentata la falsità ideologica delle determine specifiche.

Va detto, come accertato presso la Regione Puglia, che l’importo di 30.000 euro veniva ammesso ma non erogato per il mancato rispetto del Comune di Otranto delle scadenze e delle procedure. Di conseguenza, il capitolo in cui sono registrate i compensi sarebbe vuoto e la liquidazione delle prestazioni dell’esperto esterno Mitello e di Geoambiente risulterebbero prelevate dal bilancio comunale con conseguente distrazione delle relative somme.

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