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Cronaca

Droga, estorsioni e armi: oltre trenta rischiano il processo

Chiuse le indagini nell’inchiesta “Orione”. Nell’elenco degli indagati c’è anche l’ex portiere del Lecce, Davide Petrachi, accusato di aver spacciato per conto dell’organizzazione criminale. Gli arresti eseguiti nel marzo scorso

LECCE E’ arrivata al capolinea l’inchiesta “Orione”, che lo scorso 20 marzo puntò i riflettori su gruppi specializzati nel fare affari con la droga.

Nei giorni scorsi, l’avviso di conclusione delle indagini ha raggiunto 33 delle 62 persone indagate inizialmente. Tra le principali accuse mosse (a vario titolo) dai magistrati (il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e il pubblico ministero Maria Vallefuoco) ci sono quelle di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, ma anche estorsioni tentate e consumate, e incendi. Stando alle carte dell’inchiesta sarebbero due i gruppi criminali che avrebbero “piazzato” la droga, giunta principalmente dall’Albania, nel Salento: il primo capeggiato da Vincenzo Amato che avrebbe gestito direttamente, o tramite Cosimo Miggiano, i contatti con i fornitori e con i componenti di un secondo sodalizio (considerato dagli inquirenti di grado più elevato), guidato da Paolo Guadadiello. Secondo l’accusa, Miggiano si sarebbe occupato anche del sostentamento dei sodali arrestati e dei loro familiari. Sono numerosi gli episodi di spaccio documentati dagli investigatori, soprattutto nel 2015, alcuni dei quali vedono il coinvolgimento dell’ex portiere del Lecce calcio, Davide Petrachi. Arrestato e rimesso in libertà dal gip Vincenzo Brancato, rischia il processo con l’accusa di aver spacciato per conto dell’organizzazione.

Ma nell’inchiesta “Orione” non c’è solo droga. Due degli indagati, Sergio Pede e Giuseppe Angelino, sono accusati di sequestro di persona a scopo estorsivo. Il fatto risalirebbe al 21 luglio del 2015: i due avrebbero costretto un uomo a salire a bordo della loro auto, e dopo aver raggiunto un luogo isolato a Otranto, gli avrebbero puntato contro un’arma semiautomatica per costringerlo a confessare la sua responsabilità o quella di altri in merito all’incendio dell’auto di Pede, avvenuto un mese prima, e a versare la somma di 8.400 euro per i danni subiti. Angelino è, inoltre, ritenuto l’artefice di una tentata estorsione nei riguardi di un ambulante di angurie, poiché gli avrebbe fatto pressioni per convincerlo a godere della sua “protezione” al costo mensile di 100 euro. E sempre Angelino e Pede, con Salvatore Stomeo, Cristian Stomeo e Alfredo Mazza sono considerati responsabili dell’incendio (il 21 giugno 2015) del supermercato Maxi Sidis a Cutrofiano.

Chi sono gli indagati

Ecco i 33 indagati: Vincenzo Amato, 41 anni, di Scorrano; Giuseppe Angelino, 25, di Giurdignano; Lorenzo Antonaci, 32, di Borgagne; Francesco Bongiorno, 49, di Lecce; Armando Capocelli, 33, di Maglie; Andrea Caputo, 40, di Muro Leccese; Antonio De Iaco, 35, di Sanarica; Fabrizio De Mitri, 39, di Botrugno; Carmine De Rinaldis, 41, di Santa Cesarea Terme; Luigi Fuso, 62, di San Cataldo; Roberto Fuso, 38 anni, di Lecce; Virgilio Gnoni, 48, di Nociglia; Alessandro Greco, 39, di Cutrofiano; Antonio Roberto Guadadiello, 36, originario di Lecce ma residente a Trepuzzi; Paolo Guadadiello, 30, originario di Lecce ma residente a Torchiarolo. 

Ancora: Marco Maggio, 28, di Trepuzzi; Alfredo Mazzeo, 51, di Otranto; Paolo Merico, 34, di Poggiardo; Cosimo Miggiano, 37, di Muro Leccese; Alina Elena Mihailescu, 35, residente a Otranto; Giuseppe Nuzzo, 48, di Cursi; Sergio Pede, 43, di Otranto; Davide Petrachi, 32 anni, originario di Lecce ma residente a Melendugno; Michele Serafino, 51, di Lecce; Paolo Domenico Serra, 59, di Carpignano Salentino. 

Infine: Piero Sparapane, 46 anni, di Lecce; Stefano Sparapane, 25, di Lecce; Christian Stomeo, 25, di Martano; Salvatore Stomeo, 32, di Martano; Antonio Tomasi, 48, di Carpignano Salentino; Vittorio Tunno, 37, di Muro Leccese; Francesco Zampilli, 58, di Muro Leccese; Antonio Zezza, 29, di Ruffano.

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