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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Droga e pistole nascoste in un garage a Lecce, sei anni e 8 mesi a un 29enne

Emesso il verdetto nel processo d’appello nei riguardi di Andrea Saponaro, per la vicenda che nel dicembre del 2019 gli costò l’arresto. In primo grado era stato condannato in abbreviato a otto anni

LECCE - E’ stata rivista la pena inflitta ad Andrea Saponaro, 29 anni, di Lecce, nel processo d’appello in cui rispondeva della detenzione di droga e armi custodite nel garage di casa: da otto anni di reclusione a sei anni e 8 mesi.

La sentenza è stata emessa dal collegio presieduto dal giudice Domenico Cucchiara che ha così alleggerito la condanna inflitta col rito abbreviato, il 14 luglio del 2020, dal giudice Michele Toriello, dopo che il 29enne (assistito dall’avvocato Marco Caiaffa) provò a patteggiare una pena a cinque anni e mezzo.

La richiesta fu respinta dal giudice Simona Panzera che ritenne la pena non adeguata alla gravità dei fatti e che pronunciò invece un verdetto assolutorio con formula piena “per non aver commesso il fatto” nei riguardi dello zio di Saponaro, Cristian Salierno, di 37 anni, arrestato anche lui per la stessa vicenda.

Già in sede di interrogatorio, Saponaro si assunse ogni responsabilità, escludendo quella del parente, circa il possesso di stupefacenti e armi trovate il 4 dicembre del 2019 dagli agenti della squadra mobile di Lecce nel suo garage: 400 grammi di hashish, di altri 94 grammi della stessa sostanza suddivisi in 20 dosi e di 75 grammi di cocaina; due pistole (una semi-automatica calibro 9 per 21 con matricola abrasa, una calibro 22 senza matricola), munizioni (14 cartucce calibro 9 per 21 e 3 cartucce calibro 22), e un caricatore vuoto.

Tutto il materiale, insieme alla somma di 670 euro in banconote di vario taglio e al materiale utile al confezionamento delle dosi, finì nelle mani dei poliziotti, che eseguirono la perquisizione, dopo aver accertato la cessione di droga (dieci grammi di cocaina) a un cliente.

Zio e nipote furono coinvolti anche nella clamorosa inchiesta antimafia “Final Blow” nell’ambito della quale lo scorso 19 gennaio hanno patteggiato l’uno 4 anni e 6 mesi, più 45mila euro di multa, l’altro 4 anni e 10 mesi, più 34mila euro di multa.

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