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Cronaca Galatina

Duecento auto-spurghi minacciano lo stop

Gli autotrasportatori di liquami della provincia di Lecce avvertono di fermarsi se l'impianto di depurazione di Galatina resterà ancora chiuso. E già si parla di emergenza ambientale

Circa 200 mezzi di auto-spurgo minacciano di spegnere i motori se l'impianto impianto di depurazione di Galatina, in località Spallaccia, resterà ancora chiuso. E questa volta, a differenza di quel che accadde lo scorso anno, i lavoratori del settore sembrerebbero determinati a bloccare i camion se le autorità preposte parleranno ancora di proroghe, di periodi - come quello estivo ormai alle porte - in cui il depuratore in questione potrebbe nuovamente aprire con lo scopo di fronteggiare provvisoriamente l'emergenza l'ambientale per poi, a fine anno, richiudere.

Cinque, sei ore di fila nei periodi a più alta intensità lavorativa, è il tempo impiegato mediamente dagli auto-trasportatori prima di procedere allo scarico di liquami presso gli unici due impianti di depurazione di attualmente disponibili nella provincia di Lecce, quelli di Melendugno e di Presicce. Con l'impianto di Galatina chiuso, inoltre, i titolari delle imprese di auto-spurgo sono costretti a percorrere uno numero spropositato di chilometri e di viaggi, con ricadute economiche considerevoli sulle tasche dei cittadini. "Se le cose dovessero continuare con questo andazzo - dicono gli autotrasportatori - di emergenza ambientale vera e propria si parlerà questa estate, quando le marine saranno piene di residenti e le attività di ristorazione lavoreranno a pieno regime".

Intanto il rappresentante degli autospurgatori Giuseppe Savina, ha preso carta e penna per scrivere al Prefetto di Lecce Gianfranco Casilli e far presente che "nonostante l'ottenimento della proroga allo scarico rilasciata dal Commissario delegato per l'emergenza ambientale lo scorso 16 febbraio, nonostante l'approvazione del progetto esecutivo di adeguamento da parte dello stesso Commissario, oggi l'impianto di depurazione di Galatina, di proprietà del Consorzio Sisri. risulta essere chiuso alla ricezione dei bottini. Chiediamo, quindi, che per risoluzione del problema sia necessario un suo imminente intervento attraverso la riapertura di un tavolo di concertazione alla presenza di tutte le parti interessate".

"Già in questi giorni, per poter conferire un viaggio, nell'unico impianto di depurazione autorizzato, siamo costretti a sopportare code interminabili, con conseguente ricaduta sull'intera utenza. La stagione estiva - aggiunge - è alle porte e se fino ad oggi siamo riusciti a tamponare il problema e a rispettare i tempi burocratici per la documentazione necessaria alla riapertura dell'impianto, oggi siamo nelle condizioni di non poter più sopportare questa situazione e ci vediamo costretti, nostro malgrado, a dichiarare, a breve, lo stato di agitazione con conseguente blocco dei mezzi di auto-spurgo e con il rischio che si ripresentino le problematiche di emergenza ambientale già vissute lo scorso anno".

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