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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Porto Cesareo / Via A. Vespucci

Marito e moglie sorpresi nel sonno in casa e uccisi. Terrore a Porto Cesareo

Il macabro rinvenimento, questa mattina, in via Vespucci. Le indagini dei carabinieri del reparto operativo e del nucleo investigativo lasciano ipotizzare la rapina: sradicata una cassaforte dal muro. I due non hanno avuto scampo

PORTO CESAREO – Un orrore che toglie il respiro, che getta nella prostrazione non solo la comunità in cui è maturata, ma l’intera provincia di Lecce. L’intimità di una coppia violata nelle ore del sonno. La violenza feroce, cieca, abbattutasi fino a spezzare due vite. E’ come se Porto Cesareo questa mattina non si fosse mai svegliato, come se un intero paese stesse annaspando in un incubo collettivo, non riuscendo a spalancare gli occhi.

Pochi minuti dopo la scoperta, già buona parte del circondario aveva appreso con sgomento della morte di Luigi Ferrari, 54 anni e di sua moglie, Antonella Parente, di 55. Assaliti nella stanza da letto, forse dopo essersi svegliati di soprassalto. Nel sonno leggero dell’alba avranno sentito passi, rumori. E gli intrusi smascherati non hanno avuto pietà.

Un furto diventato rapina quando c’è stata l’aggressione. Una rapina sfociata nel sangue, quando l’aggressione ha portato alla morte. Questa la pista battuta dai carabinieri. Questo, almeno, quanto emerge in apparenza, dai sopralluoghi. Una piccola cassaforte nel muro sradicata, qualche banconota sparsa sul pavimento nella fuga. Indizi che sembrano parlare chiaro, indicare la strada del piccolo crimine sfociato in una colossale tragedia per l’incapacità degli stessi ladri di gestire la situazione.

Nulla è però lasciato al caso, e non potrebbe esserlo in un delitto così cruento. Si dovrà vagliare ogni pista, sondare ogni possibile movente. Ascoltare parenti, conoscenti. Capire se in quell’abitazione nel centro abitato di Porto Cesareo, in via Amerigo Vespucci, siano entrati perfetti estranei o persone che in qualche modo sapevano cosa e dove cercare.

I malviventi (o il malvivente, ancora non è chiaro quanti fossero), sono penetrati nella villetta a due piani, al civico 84, dopo aver forzato una finestra sul retro, per poi percorrere una scala. E potrebbero aver agito d'impulso, oltre le loro stesse intenzioni originarie, quando si sono visti scoperti. Colpendo ripetutamente alla testa i due coniugi.

In principio si era pensato che l’arma usata (non ancora ritrovata) potesse essere un coltello. Nelle ore successive s’è fatta strada l’idea che possa essersi trattato, invece, di più pesanti oggetti contundenti, magari gli stessi attrezzi impiegati anche per estrarre dal muro la piccola cassaforte. Un piede di porco, o forse uno scalpello, e un martello.

Perché, però, tanta ferocia? Perché arrivare a uccidere? Forse i coniugi Ferrari hanno riconosciuto gli individui e questi si sono fatti cogliere dal panico. E’ una delle varie ipotesi. L'impressione è comunque che la coppia abbia avuto un margine molto ristretto per difendersi. L’assalto deve essere stato rapido, tanto che forse nessuno, all’esterno, s’è accorto di nulla.

A fare l'agghiacciante scoperta, verso le 7,30 del mattino, è stata la figlia. Doveva accompagnare la madre per un appuntamento di lavoro. L'uomo, d'altro canto, si sarebbe dovuto recare molto presto a svolgere le sue mansioni. D’estate conduce i camion della raccolta di rifiuti urbani.

La ditta che ha l'appalto con il Comune, la Bianco igiene, con l'arrivo della bella stagione integra il personale di base con lavoratori stagionali, perlopiù cesarini stessi, per via dell'aumento della popolazione residente e per far fronte al conseguente incremento dei rifiuti.

E proprio oggi doveva essere il primo giorno di servizio di Ferrari. La sua assenza ingiustificata ha subito lasciato temere che potesse essere accaduto qualcosa di grave.

La giovane donna ha trovato tracce di sangue già sulle scale di casa. Le hanno lasciate gli assassini, macchiandosi durante la spietata aggressione. Lei ha subito chiamato il 118, ma per la coppia non c'era davvero più nulla da fare. 

Nonostante l’incredibile vicenda, come detto, sembra che nessuno abbia sentito urla o abbia notato movimenti sospetti attorno a quell’abitazione della località marittima, che pure in questo periodo già inizia a popolarsi di visitatori, turisti, salentini stessi che abitano nei centri vicini e che a Porto Cesareo hanno le residenze estive.   

Luigi Ferrari, oltre alla già citata mansione estiva di conducente dei camion della nettezza urbana, gestiva con la moglie, proprio nelle vicinanze, il “Club degli amici”, un dopolavoro. La coppia viveva da sola e oltre alla figlia, Alessandra, alla quale è toccata l’infausta sorte di scoprire il delitto, titolare di una scuola di danza, ha anche un maschio, Fabio, che lavora a Leverano, presso un'officina di autoricambi. 

Una famiglia normale, come tante, umile e benvoluta, spezzata oggi da un orrendo delitto che sconvolge l'intera cittadina turistica proprio all'inizio dell'estate. Un giallo che gli investigatori dell'Arma stanno cercando di sbrogliare più rapidamente possibile.

I Ferrari erano persone semplici e oneste, non avevano grosse disponibilità di denaro. Sembra però che in quel piccolo forziere nel muro vi fosse qualche migliaio di euro. E' probabile che i soldi siano stati prelevati nei giorni scorsi. Per gli inquirenti, l'evento che avrebbe potuto giustificare una somma di un certo rilievo in quella modesta casa potrebbero essere i preparativi in fase d'avvio per il matrimonio del figlio.   

Assassinati a colpi in testa

Per le indagini s’è mobilitato un piccolo esercito. Il coordinamento è in mano al Reparto operativo di Lecce, diretto dal colonnello Saverio Lombardi. Sul posto anche carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dal capitano Biagio Marro, della stazione locale e della compagnia di Campi Salentina comandati dal maggiore Nicola Fasciano.

I rilievi, all'interno dell'abitazione, sono stati eseguiti dal Reparto investigazioni scientifiche. Gli uomini agli ordini del luogotenente Vito Angelelli hanno sondato ogni centimetro quadrato, dalla scena del crimine fino alle altre stanze, cercando ogni minima traccia in grado di ricondurre in qualche modo ai responsabili. Scarso, però, l'apporto delle tecnologie, perché nelle vicinanze non ci sono telecamere di sorveglianza, eccezion fatta per quelle dell'hotel Vespucci, che però sono puntate verso la parte opposta rispetto alla villetta e difficilmente potrebbero aver inquadrato qualche movimento. 

L'abitazione è stata posta sotto sequestro e nel frattempo è stato richiesto anche l'intervento da Bari del Sis dei carabinieri, il Servizio investigazioni scientifiche, per l'esame dattiloscopico sulle impronte rilevate all'interno. 

In casa, per una prima ispezione sui cadaveri, è intervenuto il medico legale Roberto Vaglio, incaricato dal pm di turno, Giuseppe Capoccia, che disporrà nelle prossime ore l'autopsia. Sono giunti in via Vespucci anche personale del 118, polizia locale, vigili del fuoco e gli agenti di polizia del commissariato di Nardò.

Non solo investigatori e operatori, però. In tanti si sono accalcati attorno alla villetta, dopo aver appreso la tragica notizia, per dare un segno di umana solidarietà alla famiglia, in una vicenda che colpisce l’immaginario come pochi altri casi e che tocca il cuore di ogni singolo cittadino.

Porto Cesareo ha già vissuto di recente, con apprensione, una vicenda di sangue, ammantata di fitto mistero, l'uccisione con un singolo colpo di pistola di un giovane pastore albanese. Un delitto, quest'ultimo, avvenuto ai primi di aprile nelle campagne della marina di Torre Lapillo, per il quale ancora il movente appare sfumato e l'autore ignoto.

Ma un episodio di una tale violenza ferina, come quello di oggi, non ha eguali. Non solo per un piccolo paese abituato a vivere di pesca e turismo, e non certo a confrontarsi con crimini di tale portata, ma per l'intera provincia di Lecce, che non serba ricordo di casi simili in passato. Un genere di crimine praticamente inedito persino per una terra, il Salento, in cui è germogliata la quarta mafia.   

Orrore e sgomento davanti casa

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