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Cronaca Veglie

E in Colombia spunta un villaggio chiamato "Salento"

La curiosa scoperta è negli appunti di viaggio di un lettore di LeccePrima, che nella provincia del Quindio, a otto ore dalla capitale Bogotà, in Colombia, scopre il villaggio "Villa de Nueva Salento"

La curiosa scoperta è negli appunti di viaggio di un lettore di LeccePrima, che nella provincia del Quindio, a otto ore dalla capitale Bogotà, in Colombia, scopre il villaggio "Villa de Nueva Salento".

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Gentili redattori di Lecceprima, mi chiamo Roberto e sono un cittadino vegliese da qualche anno residente all'estero. Vi scrivo in quanto essendo da poco rientrato da un viaggio di tre mesi in Sud America, mi piacerebbe divulgare un' informazione di carattere storico-culturale di cui forse in pochi nel nostro territorio sono a conoscenza.

Viaggiando rigorosamente con zaino in spalla per i superbi panorami ed i favolosi monti della Colombia sono venuto a conoscenza di un villaggio di circa 9 mila abitanti nella provincia del Quindio, distante otto ore in bus dalla capitale Bogotà, il cui nome fu assegnato proprio in memoria della nostra provincia Salento.

Raggiunto il luogo con crescente eccitazione ed incuriosito sempre più dall'omonimia del luogo, non ho esitato a contattare dipendenti del Comune e gente del luogo in grado fornirmi una risposta valida e veritiera sull'origine del nome. Dopo pochi giorni di ricerca e senza ormai grande stupore, proprio dal Comune del paese mi hanno confermato con documenti stropicciati ed ancora impolverati che nel 1864, circa 35 anni dopo l'indipendenza dell'intero stato Colombiano, il nome "Villa de Nueva Salento", nel 1883 semplificato in "Salento", venne conferito al luogo da Sr. Ramon Elias Palau in memoria della terra "Salento de Creta" che ovviamente coincide con la nostra pianura del Sud Italia.

In comune oltre al nome mi ha sorpreso anche la cordialità e la gentilezza dei cittadini salentino-colombiani. Lo stile di vita in questo luogo è molto semplice. Di giorno la maggior parte dei "Campesinos" lavorano nei terreni coltivati a canne da zucchero ed estese piantagioni di ottimo caffè. Numerose sono infatti le macchine di fabbricazione Italiana (alcune risalenti al 1950) che servono ottime tazze di un espresso un po' più lungo ma dall'aroma non certo meno gustoso del nostro rinomato caffè Quarta. I pochi bar del luogo la sera sono affollati dai lavoratori che alla fine della giornata non esitano a trattenersi dal bere birra e rum di puro stampo colombiano... e credetemi che lo fanno in grosse quantità.

E' stato infatti difficile riuscire a dileguarmi dopo aver stretto amicizia con i cittadini nei bar e sopratutto dopo aver detto loro che anche il mio di luogo è denominato Salento. Loro, a differenza nostra sono ben informati sull'esistenza della pianura italiana e sono consapevoli che il nostro di nome ha una data d'origine ancora più antica. Sarà stata forse questa ammirazione storica che in pochi secondi ha trasformato ogni singola chiacchiera in numerosi bicchieri di rum (molto più grandi dei soliti cicchetti) offerti e riveriti dalla cordiale ospitalità degli amici salentino-colombiani.

Ammetto senza vergogna che la frequenza del servizio iniziò a preoccuparmi a tal punto da tentare di smentire il tutto e spacciarmi magari per un'industriale milanese in giro per affari. Pensando poi a sgradevoli conseguenze ho preferito mantenere le mie rispettabili origini adeguandomi con più piacere e rassegnazione ai loro ritmi etilici.

Durante i giorni successivi sono stato portato in giro per i monti circostanti dove l'attrazione principale è la Valle di Cocora (non occorre specificare il modo ed i mezzi di trasporto utilizzati dalle guide turistiche, basta dire che il tetto di un fuori-strada 4x4 era occupato da quattro turisti, me incluso: immaginate quindi quanti passeggeri sovraffollavano il veicolo).

Purtroppo quello che ci contraddistingue geograficamente (oltre ovviamente ad un oceano di mezzo) sono montagne ed un clima che spesso nel pomeriggio ribaltano una giornata soleggiata in forti acquazzoni che puliscono il paesino e costringono cittadini e turisti a rinchiudersi nei bar, spesso giocando a biliardo e come detto in precedenza dissetandosi con birra e ottimo rum. Oltre alla Valle di Cocora è interessante visitare estese piantagioni di caffè che riforniscono buona parte delle grosse aziende europee e nord-americane, mentre prenotando una gita a cavallo di poche ore si possono raggiungere incredibili villaggi limitrofi passando dalle verdi piantagioni di canne da zucchero.

Vi allego alcune foto per meglio rendere l'idea e la descrizione del posto. E che dire... chiunque dovesse decidere di visitare questi luoghi... a voi la scelta di svelare il nome della vostra provenienza. Siate consci del fatto che l'ospitalità sarà speciale nel momento in cui scopriranno di essere vostri cugini salentini. Buona fortuna quindi nel festeggiare secondo le loro tradizioni.

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LeccePrima intende regalare questa nuova rubrica ai suoi lettori. Si chiama "La foto del giorno" e scopo dell'iniziativa è pubblicare sul nostro giornale gli scatti che vorrete inviarci con una semplice e-mail all'indirizzo redazione@lecceprima.it

Vi invitiamo pertanto a dare sfogo al vostro estro fotografico e a firmare per LeccePrima la "Foto del giorno". Ma sono gradite anche due righe di commento, se siete d'accordo: dove è stata scattata la fotografia, per esempio, quando e perché. E allora, armatevi di obiettivo, fateci vedere di cosa siete capaci e occhio allo scatto!

P.S.: Nel momento in cui invierete le foto sarà sempre la redazione di LeccePrima a decidere se pubblicarla, oppure no. Inoltre la e-mail che ci invierete varrà come autorizzazione per la pubblicazione della vostra fotografia.

Buon scatto a tutti!

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