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Cronaca

Emergenza caldo e fragilità: 118 e volontari in soccorso delle persone a rischio

L'associazione "Pronto soccorso dei poveri" distribuisce viveri e bevande fresche nel sottobosco cittadino. Siglato un accordo con il 118 per l'intervento sanitario

LECCE – La colonnina di mercurio ha raggiunto i 40 gradi nel Salento, provocando disservizi e disagi a diversi livelli. Il clima torrido degli ultimi giorni, infatti, sta mettendo in ginocchio intere famiglie nel capoluogo e nei comuni circostanti, aggravando condizioni di fragilità e marginalità sociale che passano pressoché inosservate.

L’esercito dei cosiddetti “invisibili” è colpito da una vera emergenza caldo (specularmente a ciò che si verifica nelle gelide giornate d’inverno), per quanto il problema non faccia notizia. Ci sono i clochard che cercano riparo notte e giorno nelle stazioni ferroviarie; gli anziani ammalati e i disabili soli; le famiglie degli alloggi popolari che a mala pena possono permettersi di accendere una lampadina quando cala il sole; le persone che non riescono a mettere insieme i soldi per un affitto e quindi trovano ricovero in macchine ormai da rottamare. Noto, a Lecce, è il caso di un signore che da anni dimora in via Giovanni Paolo II a bordo di una vecchia Ford, sostituita con un vecchio camper donatogli da cittadini di buon cuore.

E poi la novità degli ultimi tempi: i padri di famiglia che cedono la casa all’ex coniuge per ritrovarsi letteralmente in mezzo ad una strada. In città si contano almeno tre casi.

Questa è la fotografia del sottobosco cittadino scattata dall’associazione “Pronto soccorso dei poveri” che in questi giorni bollenti si è attivata per tendere una mano ai soggetti a rischio. L’associazione è presieduta da Tommaso Prima e può contare su una rete di 18 collaboratori dislocati in diversi quartieri di Lecce e nei comuni limitrofi del Nord Salento; non ha scopo di lucro,  si autofinanzia e si muove sul territorio con l’unico fine della solidarietà sociale.

Da questa mattina i volontari si sono attivati per consegnare viveri e bibite fresche a chi ne avesse bisogno, offrendo aiuto concreto e sostegno morale. “Non riceviamo alcun finanziamento – spiega il presidente – e facciamo rete tra noi organizzandoci in gruppi solidali. Stiamo cercando di affrontare una situazione critica che non fa rumore, compiendo uno sforzo in più in questi giorni di vera emergenza. I soggetti deboli ci possono contattare dalle 8 della mattina fino alle 8 di sera chiamando il numero dell’associazione e noi ci attiveremo secondo le nostre possibilità”.

I volontari possono contare sull’aiuto di altri cittadini, che spesso regalano generi alimentari e bibite, e delle istituzioni: ultimo in ordine di tempo il Comune di Muro Leccese che ha donato centinaia di bottiglie di acqua.

Da ieri, poi, l’associazione ha stretto un accordo con il servizio di emergenza urgenza locale per richiedere l’intervento dei sanitari nei casi più gravi: “Ci aiutiamo reciprocamente – spiega Maurizio Scardia, direttore del 118 -: i nostri medici segnalano situazioni di particolare disagio famigliare e sociale; viceversa i cittadini dell’associazione ci allertano di eventuali problematiche di tipo sanitario che diversamente non conosceremmo”.

Le temperature torride, conferma il direttore Scardia, risultano quasi insostenibili per chi non ha mezzi per difendersi: “Il caldo aggrava patologie esistenti e peggiora la situazione dei pazienti debilitati; in alcuni casi aggrava anche lo stato di salute di persone che soffrono di turbe psichiche. Ogni anno facciamo i conti con questo problema ed il supporto delle associazioni di solidarietà è senz’altro molto utile”.

I centralini del 118, intanto, sono in sovraccarico: “Le chiamate sono in crescita esponenziale da due giorni – aggiunge il medico -: ci telefonano soprattutto gli anziani che rischiano la disidratazione, i cardiopatici e chi è affetto da patologie respiratorie. Non mancano anche casi di ipotensione ed i conseguenti collassi”.

Il caldo, in buona sostanza, si porta dietro un certo numero di disagi che gravano sulle prestazioni del pronto soccorso. Non che il lavoro ordinariamente e specialmente durante la bella stagione sia poco: “Gli operatori del centralino rispondono a circa 300 alle 400 telefonate al giorno e i picchi sono legati all’aumento della popolazione residente durante l’estate. Per non parlare dei sinistri stradali che si verificano di continuo. Questo è un periodo impegnativo che ci mette sotto sforzo e durerà almeno fino alla fine di agosto”.

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