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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La crisi affonda Lecce. Il Sunia "Qui grave emergenza sociale"

Davanti ai dati pubblicati dall'Istat, che vedono il capoluogo collocarsi in pessima posizione nel già dissestato quadro nazionale, il sindacato degli inquilini fa sapere: "Unico merito, il sostegno della Regione"

LECCE - Un quadro sconfortante, quello reso noto dall'Istat, che non risparmierebbe neppure la città di Lecce dove, una famiglia su 4, percepisce 992 euro mensili. E dove, oltre 8 mila famiglie residenti, su un totale di quasi 36 mila, si ritrovano a vivere in  condizioni di povertà. A denunciarlo,gli esponenti locali del Sunia, il principale sindacato unitario nazionale degli inquilini e degli assegnatari. Secondo i portavoce, quello che un tempo rappresentava il ceto medio- pensionati, lavoratori autonomi, cassintegrati, precari e disoccupati - costituiscono ormai un ceto basso che non ce la fa ad arrivare a fine mese. "Le difficoltà delle famiglie aumentano e non per affrontare le spese straordinarie, ma per provvedere all'indispensabile quotidiano: per fare la spesa, pagare l'affitto, le bollette telefoniche di luce e gas. Senza considerare- hanno aggiunto in una nota- un buon numero di persone che restano collocate al di sotto della soglia di povertà, vivendo con pensioni al minimo, con un assegno di sostentamento, e sussidi assistenziali vari".

L'emergenza sociale che ha coinvolto anche Lecce, preoccupa i portavoce del sindacato, secondo i quali " a Lecce si è aperto un periodo di emergenza sociale grave, con pesanti riflessi negativi sulle problematiche socio-assistenziali e soprattutto con gravissime ricadute nel settore abitativo". Quello della casa, sembra essere uno dei settori più colpiti dalla situazione attuale. "Le richieste di un alloggio polare pervenute all’Ufficio casa del Comune di Lecce sono tantissime - hanno dichiarato i sindacalisti del Sunia- a fronte di un numero di disponibilità di alloggi bassissimo rispetto alla domanda della povera gente". Altro anello debole della catena, la voce sfratti. Quelli per morosità colpevoli sarebbero, infatti, aumentati del 5, 3 per cento rispetto all'anno scorso a fronte di un insufficiente finanziamento per la costruzione di nuovi alloggi da assegnare ai ceti più bisognosi.

I sostegni all'affitto non vanno meglio. "Si sono azzerati rispetto agli anni precedenti, passando da 20 milioni  di euro, stanziati dal governo nel 2004, a 9 milioni nel 2010. Urge una risposta istituzionale concreta per i cittadini", tuonano. Unica consolazione, per il Sunia, il sostegno della Regione Puglia, che contribuisce ogni anno con incentivi ulteriori di circa 15 milioni di euro per rimpinguare il fondo sociale.

 

 

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